martedì 1 ottobre 2013

Lavagna Tattica (n°5)

Ciao a tutti! Eccoci con il quinto numero della nostra rubrica settimanale che cerca di analizzare le tattiche e le disposizioni in campo della nostra Inter, integrando queste disamine con esempi tratti dalle più recenti prestazioni nerazzurre. Mazzarri sembra ormai deciso a puntare con forza, almeno inizialmente, sul 3-5-1-1, pronto a passare alle due punte secondo necessità. Le ultime prestazioni contro Sassuolo, Fiorentina e Cagliari mostrano come questa alternanza di moduli si sposi bene alla nostra rosa, dando, per ora, i frutti sperati.

FASE DIFENSIVA
Da salvare: La difesa di Mazzarri trasuda sicurezza, forse anche un po' troppa (il dribbling di Jonathan in area, da ultimo uomo, contro la Fiorentina ha fatto perdere 10 anni di vita ai tifosi allo stadio), ma sicuramente questo fatto testimonia un vero abisso rispetto la scorsa stagione, e un fattore sicuramente positivo. Siamo stati fortunati, ma il gol di Jonathan nasce proprio da un'azione personale -un po' rischiosa- di Ranocchia che ha creato la superiorità numerica. Il pacchetto arretrato ha funzionato discretamente bene anche contro il Cagliari: solo 3 occasione da gol concesse fra cui quella che ha portato a uno -sfortunato- gol con un tiro da fuori, deviato.
Da migliorare: Un piccolo passo indietro rispetto le precedenti uscite. Certo, la Fiorentina non è il Sassuolo, ma la difesa balla un po' troppo. Come ammesso dallo stesso Mazzarri, l'Inter ha cercato di pressare subito alto ma, non avendo il "coraggio" di rischiare un baricentro avanzato, potendosi poi trovare spesso nell'uno contro uno in difesa, ha deciso di abbassarsi lasciando libertà di manovra ai Viola. Abbiamo vinto, ma quanta sofferenza! Lasciare così tanto spazio a giocatori come Aquilani, Rossi o Borja Valero (su cui Guarin ha tenuto una marcatura insufficiente) poteva costarci davvero caro. Se Campagnaro sembra davvero incapace di sbagliare una partita, non si può dire lo stesso di Ranocchia e Juan Jesus che non hanno brillato, combinando inoltre la frittata che ha portato al calcio di rigore su Joaquin. Meglio, invece, con il Cagliari, nonostante l'assenza di Campagnaro, anche se siamo sembrati un po' troppo poco brillanti. Giocare a Trieste dopo neanche 72 ore rispetto al match con la Fiorentina non è facile, ma l'infrasettimanale non può essere una scusante per una grande come l'Inter, da sempre costruita per essere competitiva su molti fronti.

FASE OFFENSIVA
Da salvare: L'Inter sembra essere sempre più "educata" in fase offensiva. La mano dell'allenatore si vede eccome e finalmente si comincia ad intravedere un gioco: gli interni si allargano sempre cercando di creare la superiorità, spesso muovendosi anche alle spalle dei difensori, Alverez, finalmente schierato al centro e non da esterno, riesce a muoversi lungo tutto il campo, trovando sempre lo spazio giusto per incidere. Salta all'occhio un dato incredibile: dei 16 gol segnati dall'Inter ben 15 sono stati segnati da dentro l'area, segnale della grande mole di gioco che ci permette di arrivare sempre in fondo. Con il Cagliari il campo (quasi impraticabile) e il turnover (massiccio) non hanno cento aiutato la manovra offensiva, ma si sono viste ottime cose, soprattutto con il passaggio alle due punte vere.
Da migliorare: Come detto il 3-5-1-1 sta dando i risultati sperati. Capita però che, con le difese schierate, i varchi siano pochi e (troppo) spesso ci si trovi a fare possesso palla in orizzontale, senza trovare la via per la porta. Contro le "piccole" sarebbe dunque più indicato un 3-5-2 puro, che, oltre a portare il necessario peso aggiuntivo in avanti (come accaduto contro Fiorentina e Cagliari), ci permetterebbe di far ruotare molto di più i nostri giocatori. Una prima punta a scelta fra Icardi e Milito supportata da una seconda come Palacio, con Belfodil pronto a subentrare. Senza dimenticare Alvarez, un vero jolly che potrà giocare sia da seconda punta in un modulo più difensivo che da interno di centrocampo.

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