Ciao a tutti! Eccoci con il sesto numero della nostra rubrica settimanale che cerca di analizzare le tattiche e le disposizioni in campo della nostra Inter, integrando queste disamine con esempi tratti dalle più recenti prestazioni nerazzurre. Mazzarri sembra ormai deciso a puntare con forza, almeno inizialmente, sul 3-5-1-1, pronto a passare alle due punte secondo necessità. Date le condizioni non ottimali delle due punte Milito e Icardi vedremo sicuramente ancora molte volte questa disposizione in campo.
FASE DIFENSIVA
Da salvare: La difesa di Mazzarri (con Campagnaro in campo) trasuda sicurezza, forse anche un po' troppa, ma questo fatto testimonia un vero abisso rispetto la scorsa stagione, e un fattore sicuramente positivo. Tendiamo a concedere poche palle gol, come all'Olimpico contro il Torino dove, dopo un'inizio pessimo che ha portato ad un palo e ad un rigore per i Granata, la squadra di casa ha tirato in porta davvero poche volte, trovando il gol prima su un rimpallo, poi su una punizione -molto- fortunata.
Da migliorare: Dopo i primi minuti davvero assurdi (l'Inter non sembrava proprio scesa in campo), siamo riusciti a recuperare la testa, anche se è difficile trovare ordine e schemi in una partita al cardiopalma come questa. Se quindi la concentrazione e la preparazione "psicologica" è comunque ottima, balza all'occhio come la retroguardia sembri persa senza Campagnaro. Ranocchia sempre più evanescente e macchinoso, Juan Jesus lento e incapace di seguire i tagli di Cerci, i terzini poco in palla... Inoltre Ventura, capace sicuramente di far giocare molto bene le proprie squadre, tende però a far sviluppare l'azione offensiva in molto troppo poco varia (le punte vengono in contro mentre gli esterni fanno il contro-movimento per ricevere la seconda palla): non è accettabile subire tanto il gioco del Torino solo perché manca un giocatore.
FASE OFFENSIVA
Da salvare: Nonostante la mancanza di Milito, Alvarez e Icardi, l'Inter segna tre gol, pure in inferiorità numerica. Il motivo? Un Palacio davvero incredibile. L'argentino riesce, oltre a far reparto da solo, a essere presente in fase difensiva, aiutando i compagni a recuperare molti palloni per sviluppare contropiedi (la nostra migliore arma). Bene anche Guarin, capace, dopo l'uscita di Kovacic, di ricoprire il doppio ruolo di interno di centrocampo e mezzala, necessario a causa dell'inferiorità numerica, e Belfodil, entrato in modo decisivo a partita in corso. Un plauso enorme a tutta la squadra per il grande cuore, anche se questo non è completamente pertinente all'analisi "tattica", che ci ha permesso di recuperare due volte lo svantaggio e di trovarci 3 a 2 -in trasferta e in dieci- fino a un minuto dal termine.
Da migliorare: Un leggero passo indietro rispetto le passate uscite: gli esterni, spingendo poco, hanno reso il giropalla interista molto difficile. In un partita rocambolesca come questo Torino-Inter parlare di tattica è difficile, e forse inutile. Aspettiamo dunque il prossimo match contro l'Hellas, sperando anche nel recupero di qualche attaccante!
Nessun commento:
Posta un commento