Ciao a tutti! Eccoci con il decimo numero della nostra rubrica settimanale che analizza le tattiche della nostra Inter, completando la disamina con riferimenti alle più recenti prestazioni. Mazzarri è molto deciso a puntare con forza sull'ormai celebre 3-5-1-1, pronto a passare alle due punte pure secondo necessità. Gli infortuni di Milito e Icardi hanno sicuramente spinto l'allenatore livornese ancora di più a utilizzare questo modulo, anche se sicuramente si interverrà sul mercato a Gennaio per trovare una prima punta di ruolo.
FASE DIFENSIVA
Da salvare: La difesa interista funziona sicuramente meglio rispetto all'anno scorso anche se a volte mostra troppa sicurezza (nonostante la qualità tecnica non eccelsa non ci dia tutta questa tranquillità). Mazzarri ha sicuramente svolto un ottimo lavoro "educativo": gli esterni coprono, il centrocampo crea un muro difficilmente valicabile dagli attacchi avversari (il tutto orchestrato da un Cambiasso magistrale) e i difensori sono molto presenti, soprattutto sulle palle alte dove riusciamo sempre a dire la nostra (sta pagando lo spostamento di Ranocchia dal centro al centro destra della difesa a tre). Vogliamo fare due menzioni particolari per Jonathan e Rolando: il primo, molto incisivo in avanti (già tre i gol segnati nelle varie competizioni), sembra davvero rinato anche in fase difensiva, dove azzecca quasi tutto (segno che l'allenatore sa fare il suo mestiere), il secondo sembra aver ritrovato una forma che mancava da tempo, risultando decisivo in molte occasioni.
Da migliorare: Serve un po' più attenzione in campo, soprattutto per quanto riguardo la concentrazione: non si possono subire gol assurdi come quelli contro Bologna (errori di Taider e Guarin clamorosi) e Sampdoria (non si può subire tanto in casa, sprecando il vantaggio iniziale). L'Inter ha già subito 14 gol in altrettante partite (anche se di questi solo 4 in 7 match con Campagnaro in campo): bisogna migliorare sicuramente questo aspetto. Inoltre preoccupa anche il fatto dei cartellini gialli, 28 in 14 partite -già 4 per Ranocchia e Juan Jesus-.
FASE OFFENSIVA
Da salvare: Nonostante la presenza del solo Palacio in avanti come punta "vera", la manovra dell'Inter ha prodotto la bellezza di 31 gol (il migliore attacco del campionato) e, soprattutto, eccezion fatta per il gol di Cambiasso contro il Sassuolo, sono stati tutti segnati dentro l'area avversaria -senza battere calci di rigore- segno di una attacco molto ben sviluppato e vario. Contro il Bologna inoltre sono state create molte occasioni da gol ma, specialmente per la sorte avversa, non sono state concretizzate. L'Inter ha inoltre trovato una grandissima arma nel contropiede, capace di esaltare le doti tecniche, tattiche e fisiche dei nostri giocatori avanzati (anche se, ovviamente, non può funzionare sempre). Bene anche il pressing, sempre alto e ossigeno per il nostro attacco, viste le lacune nel palleggio.
Da migliorare: L'Inter fa fatica a imporre il proprio gioco, soprattutto con squadre chiuse, di cui la Serie A è piena. Il contropiede può essere utile in molte occasioni, ma bisogna essere capaci di sviluppare gioco anche con il possesso palla, ma il nostro è, per ora, troppo sterile. Sicuramente l'utilizzo più massiccio di un giocatore dotato di grandi geometrie come Kovacic (in forma; non come ora) aiuterebbe, anche se sarebbe ancora più fondamentale ricorrere alle due punte. Sia contro il Bologna che contro la Sampdoria si è vista la mancanza di una punta di ruolo, una boa capace di segnare ma anche di fare il "lavoro sporco", guadagnando falli con cui far rifiatare la squadra. Sicuramente faranno comodo i ritorni di Milito e Icardi; sarà forse importante intervenire sul mercato, già a Gennaio.
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