martedì 10 dicembre 2013

Lavagna Tattica (n°11)

Ciao a tutti! Eccoci con l'undicesimo numero della nostra rubrica settimanale riguardante le tattiche della nostra Inter. Mazzarri si è ormai deciso a puntare solamente sul 3-5-1-1, pronto a passare alle due punte pure secondo necessità. Gli infortuni di Milito e Icardi hanno sicuramente spinto l'allenatore livornese ancora di più a utilizzare questo modulo, anche se sicuramente si interverrà sul mercato a Gennaio per trovare una prima punta di ruolo.

FASE DIFENSIVA
Da salvare: La difesa interista funziona sicuramente meglio rispetto all'anno scorso anche se a volte mostra troppa sicurezza (nonostante la qualità tecnica non eccelsa non ci dia tutta questa tranquillità). Mazzarri ha sicuramente svolto un ottimo lavoro "educativo": gli esterni coprono meglio e il centrocampo crea uno schermo abbassandosi a dovere (soprattutto però grazie ad un Cambiasso magistrale, ora più che mai fondamentale per la squadra). Bene anche il pressing -linfa per la nostra fase offensiva-, tenuto (quasi) sempre molto alto. Vogliamo fare due menzioni particolari per Jonathan e Rolando, davvero cambiati rispetto a quello che avevano mostrato nelle passate stagioni, soprattutto il primo che sta brillando in entrambe le fasi.
Da migliorare: Male, davvero male a livello di concentrazione: subire 5 gol in due partite, entrambe in casa e con squadre non irresistibili con il Trapani e il Parma è davvero troppo. L'Inter ha già subito la bellezza di 17 gol in 15 partite di campionato, tanti, nonostante siano gli stessi subiti dal Napoli e 3 in meno rispetto a quelli incassati dalla Fiorentina. Inoltre preoccupano soprattutto gli errori individuali. Ranocchia sul secondo gol del Trapani si fa spostare troppo facilmente, Handanovic sbaglia un'uscita bassa clamorosa contro il Parma mentre Zanetti sbaglia la diagonale sul 3 a 3. Errori di posizione e di concentrazione. Si deve fare di più per raggiungere la zona Europa.

FASE OFFENSIVA
Da salvare: Nonostante la presenza del solo Palacio in avanti come punta "vera", la manovra dell'Inter ha realizzato 34 gol (il migliore attacco del campionato). Spicca inoltre come, eccezion fatta per il gol di Cambiasso contro il Sassuolo, tutte le reti siano state segnate dentro l'area avversaria, senza battere calci di rigore, segnale di una attacco molto ben sviluppato e vario. Tre gol contro il Trapani ma, soprattutto, tre gol contro una squadra in forma come il Parma sono sicuramente un fattore positivo, così come l'imminente recupero di Icardi e Milito. Se Kovacic dovesse continuare a giocare con la personalità mostrata contro il Parma sarebbe un ottimo regista basso, vitale per aggiungere soluzioni alla nostra manovra.
Da migliorare: L'Inter fa fatica a imporre il proprio gioco, specialmente con le squadre chiuse, di cui la Serie A è piena. Il contropiede (la nostra arma migliore) può essere utile in molte occasioni, ma bisogna essere capaci di sviluppare gioco anche con il possesso palla, che, per ora, è ancora troppo sterile. Contro il Parma si è vista troppo spesso questa situazione: Palacio, Guarin o Alvarez si allargavano per ricevere la sfera, abbassandosi verso il portatore di palla. Vista la difficoltà di sfondare sulla fasce (i ducali raddoppiavano, avendo schierato 4 esterni), colui che si trovava in possesso del pallone si doveva accentrare nuovamente, per poi scaricare in mezzo a Kovacic o Cambiasso. Il "gioco" quindi si ripeteva cambiando fascia, ma la regnatela di passaggi che veniva a crearsi non produceva l'effetto desiderato. Serve quindi una prima punta, capace di segnare e far salire la squadra guadagnando falli, e un altro giocatore dotato di buone geometrie in mezzo al campo. La strada è ancora lunga!

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