venerdì 27 dicembre 2013

Mercato di Gennaio (Centrocampo 2 & Attacco)

Ciao a tutti, eccovi la seconda parte del nostro speciale sugli obiettivi del mercato invernale della nostra Inter, concentrato sui centrocampisti (e difensori) non trattatati nel primo articolo e sui giocatori offensivi.
Clicca qui per la prima parte dell'articolo!

Schär: Fabian Schär è un calciatore svizzero, difensore centrale del Basilea e della nazionale elvetica. Nato a Wil cresce nelle giovanili della squadra locale (Fussball club Wil 1900), fino a esordire in prima squadra nel 2009. Rimasto con i bianconeri fino al 2012, passa al più blasonato Basilea, con cui diventerà subito protagonista vincendo il campionato svizzero e raggiungendo le semifinali di Europa League. Difensore ancora giovane (1991), è molte forte sia fisicamente che di testa, caratteristiche che, unite alla sua propensione a battere i calci di rigore, lo hanno portato a segnare una buonissima quantità di reti (quest'anno già 5 fra campionato e qualificazioni di Champions League). Valutato circa 5 milioni, il suo contratto con i RotBlau scade nel 2015. Il recentissimo infortunio al tendine della rotula sinistra (è stato già operato) lo terrà però lontano dai campi per tre mesi: si complica così la trattativa per Gennaio.
Valutazione giocatore 6. Valutazione operazione: 7. Necessità: 6,5.

Sandro: Mediano brasiliano, si fa conoscere per la sua duttilità e abilità in mezzo al campo nel Tottenham che strega l'Europa nel 2010-2011. Cresciuto nel settore giovanile dell'Internacional, diventa professionista sempre con la squadra di Porto Alegre nel 2008. Vinta la Coppa Libertadores nel 2010, si trasferisce agli Spurs subito dopo aver disputato i Mondiali in Sud Africa. A Londra inizialmente fatica a trovare spazio e, divenuto titolare, deve fermarsi ai box per sei mesi a causa di un infortunio al ginocchio, ritornando sui campi solo per l'inizio di questa stagione. Quest'anno ha disputato 12 partite in Premier (di cui solo 7 da titolare): questo dato potrebbe favorire un suo trasferimento, visti gli imminenti Mondiale che si disputeranno proprio in Brasile, anche se la valutazione (10/15 milioni) e lo stipendio sono piuttosto alti per le nostre casse. Sarebbe una bella alternativa a Cambiasso, utile anche per cambiare modulo, schierando due mediani.
Valutazione giocatore 7. Valutazione operazione: 6. Necessità: 7.

Xhaka: Granit è un giocatore kosovaro naturalizzato svizzero di ruolo centrocampista centrale, fratello del difensore del Basilea Taulant Xhaka. E' stato inserito nella lista dei migliori talenti nati dopo il 1991 secondo "Don Balon". Cresce con il fratello prima nelle giovanili del Concordia, poi in quelle del Basilea, con cui esordisce fra i professionisti nel 2010, segnando all'esordio con il Debreceni nel terzo turno delle qualificazioni di Champions League. Dopo aver vinto due campionati e una coppa di Svizzera con la squadra elvetica, si trasferisce al Borussia Mönchengladbach per circa 9 milioni di Euro, firmando un quinquennale. Con la nazionale elvetica gioca praticamente in tutte le rappresentative, vincendo il Mondiale U-17 (segnando in finale) e arrivando secondo all'Europeo U-21 dietro la Spagna. E' da valutare però l'entità e il tempo di recupero dell'infortunio patito a metà Dicembre (sembrerebbe essere frattura del metacarpo).
Valutazione giocatore 6,5. Valutazione operazione: 7. Necessità: 6.

Menez: Menez è un centrocampista francese nato nel 1987, molto conosciuto in Italia per i suoi trascorsi alla Roma. Centrocampista e attaccante laterale, fa del dribbling e della tecnica i suoi punti di forza, essendo molto bravo a fornire assist e a battere punizioni e rigori. Cresciuto nelle giovanili del Sochaux, con cui esordirà fra i professionisti nel 2003 (a soli 16 anni, il più giovane della storia della Ligue 1), si trasferisce al Monaco, dove si fa notare come una delle migliori giovani promesse transalpine. Passa alla Roma per circa 12 milioni di Euro, dove, nonostante uno stato di forma molto altalenante, che non gli permette di partire sempre dal primo minuto, riesce a mettere in mostra le sue doti, attirandosi le attenzioni del PSG, che lo acquista per circa 8 milioni nel 2011. A Parigi non riesce mai a trovare un posto da titolare fisso e questo potrebbe facilitare il suo trasferimento (è anche in scadenza nel 2014). Si fa fatica però a capire l'utilità di un suo arrivo a Milano, dato che ha offerto il meglio di se come esterno alto: difficile trovargli un posto nel modulo da noi utilizzato in questa stagione.
Valutazione giocatore 7,5. Valutazione operazione: 6,5. Necessità: 5,5.

Salah: Trequartista egiziano, sa ricoprire anche i ruoli di ala (destra e sinistra) o di seconda punta in base alle necessità. Salah esordisce nel 2008 con la squadra egiziana dell'Al-Mokawloon, dove rimane fino al 2012, anno in cui viene acquistato dal Basilea, firmando un quadriennale. In Svizzera cresce molto e si guadagna estimatori in tutto il mondo, anche grazie alle ottime prestazioni in campo internazionale dello scorso anno (condite da gol tanto belli quanto importanti) in Europa League contro Tottenham e Chelsea e, nella stagione corrente, in Champions League sempre contro i Blues. Giocatore molto tecnico, ha ammaliato i talent scout con il suo dribbling e la sua abilità di adattarsi a innumerevoli ruoli, attitudine che potrebbe rivelarsi fondamentale per Mazzarri e il suo 3-5-2. La valutazione del cartellino è in continua crescita (ora circa 9 milioni) ma sicuramente l'appeal del passaggio in un top club come l'Inter potrebbe convincere il Faraone al trasferimento, considerando anche l'uscita di scena del Basilea dalla Champions League di quest'anno.
Valutazione giocatore 7. Valutazione operazione: 6,5. Necessità operazione: 6.

Lucas: Lucas Moura nasce a San Paolo nel 1992. Dopo esser cresciuto in diversi settori giovanili brasiliani, si accasa al San Paolo, club con cui esordirà fra i professionisti nel 2010. Rimasto al Tricolor Paulista fino alla fine del 2012, si toglie molte soddisfazione sia a livello di squadra (Coppa Sudamericana) che individuale (fu inserito dalla rivista "Don Balon" nella lista dei migliori giovani talenti nati dopo il 1991). A questi successi aggiunge quelli con la nazionale giovanile, con la quale vince il campionato Sud-Americano U-20, segnando una tripletta nella partita finale, e raggiunge la finale alle Olimpiadi di Londra 2012, conquistando l'argento. Nonostante fosse stato vicinissimo al passaggio all'Inter (il padre era stato visto più volte a Milano insieme alla dirigenza nerazzurra) il PSG strappa il sì decisivo al San Paolo l'8 Agosto 2012 offrendo l'astronomica cifra di 40 milioni di Euro, assicurandosi le prestazione del giovane talento brasiliano dal primo Gennaio di quest'anno. Giocatore poliedrico, può ricoprire molti ruoli d'attacco, sia al centro che sulle fasce, anche se è proprio su quest'ultime che riesce a dare il meglio, sfruttando la sua velocità e la sua forza fisica non indifferente. Oltre al suo collocamento in campo (sarebbe sfruttato meglio in un 3-4-3) desta molte perplessità l'elevatissimo costo del cartellino, troppo alto per le nostre casse: trasferimento impossibile.
Valutazione giocatore 8,5. Valutazione operazione: 2. Necessità operazione: 5.

Cavaleiro: Soprannominato il nuovo Cristiano Ronaldo, Ivan Cavaleiro è un attaccante portoghese del Benfica B, da poco aggregato alla prima squadra. Eclettico attaccante esterno capace di svariare su tutto il fronte offensivo, è un calciatore molto rapido ma anche tecnico e abile nel dribbling. Dopo aver mosso i primi passi in alcune compagini giovanili lusitane, viene acquistato dal Benfica che, dopo un prestito annuale al Belenenses, lo fa crescere nel Benfica B, squadra satellite partecipante alla Segunda Liga portoghese. Esploso ulteriormente in Estate (in Agosto segna una tripletta all'esordio con il Portogallo Under-21), si è attirato l'attenzione di moltissimi club. Il Benfica, naturalmente, non vuole perdere questo baby fenomeno e vorrebbe bloccarlo con un rinnovo contrattuale dotato di una clausola rescissoria di ben 40 milioni di Euro. L'Inter vorrebbe prenderlo subito, a circa 3 milioni, battendo la concorrenza sul tempo (soprattutto Manchester United). I contatti sembrano ben avviati, sarebbe un colpo davvero interessante vista la cifra, per ora, contenutissima.
Valutazione giocatore 7. Valutazione operazione: 8,5. Necessità operazione: 7,5.

Lavezzi: Attaccante ambidestro, sa giocare in tutti i ruoli offensivi, anche se la posizione dove riesce a esprimere tutto il suo potenziale, fatto di dribbling e giocate in velocità, è quello di seconda punta, partendo a sinistra. Molto conosciuto in Italia per le sue ottime stagioni al Napoli, pochi sanno che sono già due le squadre in cui ha militato nel nostro paese. Cresciuto nelle giovanili del Boca Juniors, passa all'Estudiantes che lo fa anche esordire fra i professionisti nel 2003. Giunto al San Lorenzo, attira le attenzioni di molte squadre europee, primo fra tutti il Genoa, che lo acquista per un milione di Euro ma, dopo sole tre amichevoli estive, il Pocho è costretto a tornare in patria (sempre al San Lorenzo) per colpa dell'illecito sportivo che costringe i grifoni in Serie C1. Torna in Italia nel 2007 al Napoli, dove mostra tutte le sue doti e riesce a vincere un trofeo nella sua ultima partita con i partenopei (Coppa Italia contro la Juventus), brillando anche con la nazionale (oro olimpico a Pechino 2008). Passato al PSG per 30 milioni di Euro, forma con Ibrahimovic una coppia d'attacco di livello mondiale ma, dopo l'arrivo del suo ex-compagno Edinson Cavani, trova meno spazio da titolare. Non avendo mai negato di voler tornare un giorno in Italia, da sempre nel suo cuore, all'Inter potrebbe ritrovare Mazzarri, allenatore che più lo ha valorizzato. La trattativa resta dura, specialmente a livello economico: si spera nella volontà del giocatore a sposare i nostri colori (troverebbe così spazio per assicurarsi un posto al Mondiale), ma è necessaria una forte decurtazione dell'ingaggio.
Valutazione giocatore 8,5. Valutazione operazione: 6. Necessità operazione: 6.

Dzeko: Prototipo dell'attaccante moderno, abile di testa e capace di trasformare in gol tutto ciò che transita dall'area di rigore, Edin comincia a giocare molto tardi, anche a causa delle guerra che impervia in Jugoslavia. Diventa professionista con il Zeljeznicar, squadra di Sarajevo, giocando da centrocampista, prima da trasferirsi in Repubblica Ceca nel Teplice, dove cambierà il suo ruolo diventando prima punta. Il salto di qualità avviene nel 2008, quando viene acquistato dal Wolfsburg di Felix Magath. Con i Wolfe si toglie moltissime soddisfazioni, fra cui la vittoria del campionato, l'abbattimento del record di coppia più prolifica dell'anno in Bundesliga, al fianco di Grafite (battendo il primato di Gerd Muller e Uli Hoeness, che durava dal 1973) e l'assegnazione del premio come migliore giocatore del campionato 2008/2009. A Gennaio 2011 si trasferisce al Manchester City per 35 milioni di Euro, ma colpisce soprattutto l'ingaggio di quasi 8,5 milioni di Euro a stagione. Da ricordare anche la storica convocazione raggiunta da Dzeko e compagni ai Mondiali carioca, la prima per la Bosnia Ezergovina. Perfetto per colmare la mancanza di una prima punta di peso, sarebbe un'acquisto davvero mirato e utile ma difficilmente i Citizens se lo lasceranno sfuggire, sebbene, visti i rendimenti di Negredo e Aguero e la presenza in rosa di Jovetic, forse ci potrebbe essere uno spiraglio.
Valutazione giocatore 9. Valutazione operazione: 6. Necessità operazione: 10.

Osvaldo: Soprannominato Simba per la somiglianza con il Re Leone Batistuta, Osvaldo cresce nelle giovanili del Lanus e del Banfild (la vecchia squadra di Zanetti) prima di accasarsi all'Huracan, con cui esordisce in Primera B in Argentina. Arrivato in Italia, gira molte squadre senza trovare mai la sua collocazione ideale (resta celebre però il suo gol in rovesciata all'ultima giornata che premia la sua Fiorentina con l'accesso alla Champions League, a discapito del Milan). Nel 2010 giunge all'Espanyol, dove si ambienta molto bene e realizza 20 gol in 44 partite, attirando le attenzione della Roma che lo acquista per 15 milioni di Euro. Con i giallorossi mette a nudo ciò che Osvaldo è: un attaccante molto completo, capace di segnare usando la forza fisica, ma dotato anche di un buon dribbling e una coordinazione incredibile che gli permette di segnare gol da manuale, ma anche una "testa calda", resosi protagonista di sconvenienti siparietti, come il pugno al compagno Lamela o le parole dure al mister Andreazzoli dopo la sconfitta in Coppa Italia contro la Lazio, che gli sono costate la Confederation Cup per l'infrazione al codice etico. Trasferitosi al Southampton per il legame con l'allenatore Pochettino, che già lo aveva guidato all'Espanyol, è nel mirino dell'Inter che lo vorrebbe in prestito con diritto di riscatto. La trattativa sembra molto ben avviata: sarebbe una bella scommessa.
Valutazione giocatore 8. Valutazione operazione: 7. Necessità operazione: 9.

lunedì 23 dicembre 2013

Inter-Milan: la moviola.

Ciao a tutti, eccovi la corposa moviola del centocinquantanovesimo Derby di Milano, conclusosi con il punteggio di 1 a 0 per l'Inter. Questa partita è stata arbitrata da Mazzoleni, coadiuvato da Di Fiore e Bianchi; non certo una grande giornata per la terna, soprattutto per il direttore di gara che condiziona vistosamente il match.

Primo Tempo:
2' Pronti via e Muntari compie un fallo da dietro su Guarin, partito in contropiede. Ci stava il cartellino giallo.
13' Anche Guarin rischia l'ammonizione per un intervento in ritardo su Bonera, ma pure in questo caso Mazzoleni lascia correre.
25' Cambiasso mette giù Balotelli da dietro, che si lascia cadere senza opporre troppa resistenza. L'arbitro non ammonisce l'argentino ma è un'altra decisione al limite.
26' Primo cartellino giallo del match: punito De Sciglio per un fallo su Guarin, lanciato in velocità.
La parte finale del fallo di Zapata su Palacio
40' L'episodio più dubbio del match. Palacio riceve in area, protegge la sfera ma viene abbattuto da Zapata, che gli frana sul ginocchio, da dietro. Rigore solare per tutti, eccezion fatta per Mazzoleni. All'Inter non viene fischiato un calcio di rigore a favore in campionato da Napoli-Inter 3 a 1 della scorsa stagione: significa più di un girone intero senza penalty (e 1 solo rigore a favore in tutto il 2013 in Serie A). Clamoroso.
41' Guarin salta con il gomito un po' alto su Bonera. Non c'è cattiveria ma anche in questo caso l'arbitro avrebbe potuto ammonire il colombiano.
44' Muntari entra durissimo su Jonathan, con il piede a martello, commettendo un fallo simile a quello che ha portato all'espulsione di Montolivo in Champions League contro l'Ajax. L'arbitro non estrae nemmeno il giallo ma il rosso era (quasi) d'obbligo.
45' Ammonizione corretta per Costant che atterra Guarin sulla fascia destra, trattenendolo.

Secondo Tempo:
52' Balottelli prova il tiro da posizione defilata, Handanovic respinge e Nagatomo anticipa all'ultimo Kaka. Protesta nel post-gara Allegri invocando il rigore ma dal replay si nota come il giapponese colpisca la sfera con la spalla.
59' Guarin ferma con le cattive Saponara lanciato in contropiede. L'arbitro concede il vantaggio, con l'azione che si conclude con lo stesso Guarin che guadagna una rimessa laterale. Il colombiano viene giustamente ammonito al momento della conclusione del gioco.
62' Rischia De Jong che stende in malo modo Kovacic, dopo che il croato lo aveva superato con un tunnel. L'olandese viene ammonito ma il fallo è molto cattivo, dritto sull'uomo.
67' Cartellino giallo anche per Juan Jesus che stende Balotelli da tergo.
71' Ammonito Rolando che ferma con la mano un'azione pericolosa di Balotelli.
86' Magia di Palacio che insacca di tacco un cross di Guarin per l'uno a zero interista, che vale il Derby. Ininfluente la posizione di offside di Nagatomo. Ammonito nell'occasione Balotelli che protesta troppo per un fallo (inesistente) a inizio azione.
93' Rosso diretto per Muntari che spintona troppo veementemente Kuzmanovic che cercava di guadagnare qualche secondo. Giusto.

Inter-Milan 1-0: le pagelle. Il tacco di Palacio porta in estasi i nerazzurri!

Palacio decide il derby (foto sportmediaset)
Inter-Milan 1-0.- I nerazzurri si aggiudicano il "derby di Natale" grazie alla splendida alla rete di tacco di Rodrigo Palacio. Nel primo tempo meglio il Milan, che tiene il possesso del pallone e sfiora il gol con gli ex interisti Balotelli e Poli, quest'ultimo autore di un errore clamoroso a porta semi-sguarnita. Solo Guarin sembra in palla per i nerazzurri, che non riescono a creare occasioni pericolose. Però, sul finire della prima frazione di gioco, Zapata atterra in area Palacio, l'arbitro (come al solito) giudica il contatto regolare, ma prende un abbaglio. Nel secondo tempo, al 57°, entra Kovacic e la partita cambia. Complice anche la stanchezza del Milan, l'Inter sfiora il gol più volte, in particolare con Palacio, che conclude debolmente solo davanti ad Abbiati. La festa è solo rinviata: al minuto 86 Guarin effettua un cross basso e Palacio con il tacco destro devia la palla all'angolino. Prima vittoria in Serie A per l'Inter "indonesiana".

Pagelle Inter (3-5-1-1):

Handanovic 5,5 Periodo non proprio brillante per il portierone sloveno. Sbaglia un paio di uscite che potevano costare caro, ma i milanisti sprecano.

Campagnaro 6 Qualche errore in fase di impostazione, in difesa regge bene, nonostante il tunnel subito da Saponara.

Rolando 6,5 Schierato centrale al posto di Ranocchia, si dimostra attento e preciso anche con la palla tra i piedi.

Juan 6 Si interstardisce in uscite palla al piede "alla Lucio", farebbe meglio a concentrarsi maggiormente sulla fase difensiva.

Jonathan 6,5 Primo tempo da rivedere, poi però si riscatta spingendo con continuità.

Taider 5,5 Esce lui, l'Inter cambia passo. Impreciso e fuori posizione, è un periodo no (dal 57° Kovacic 7 Entra e dà la scossa alla squadra. Qualità da vendere e personalità, finalmente.)

Cambiasso 6 Aiuta la difesa e si vede meno del solito in attacco. Non va mai in affanno (dall'82° Icardi  s.v. Entra e l'Inter segna. Oltre a rappresentare un riferimento importante in fase offensiva, porta anche fortuna.)

Zanetti 6 Il capitano ci mette grinta e cuore, ma patisce un po' la catena di destra milanista, con De Sciglio protagonista in positivo (dal 68° Kuzmanovic 6,5 Entra a sorpresa e gioca con personalità. Da segnalare un grande tunnel su Kakà).

Nagatomo 6,5 Prova spesso la conclusione in porta, soprattutto verso la fine della partita, quando De Sciglio e Poli allentano la pressione.

Guarin 7 L'assist per il gol di Palacio va a coronare una grande partita. Corre, lotta e gioca con la testa. Potrebbe essere il suo ultimo derby, se così fosse ha lasciato un bel regalo d'addio. Nel caso rimanga, sarà un bel regalo di Natale.

Palacio 7,5 Il gol vale il prezzo del biglietto. E' lui l'uomo simbolo dell'Inter, ora necessita di giocare nel suo ruolo, ovvero alle spalle di una prima punta.

All. Mazzarri 6 La formazione iniziale ha poca qualità e si vede. Azzeccati i cambi, ma non ci voleva un genio per capire che Kovacic e Icardi potevano cambiare la partita.

domenica 22 dicembre 2013

Inter-Milan: presentazione della partita e probabili formazioni

L'ultima giornata di campionato prima della sosta invernale regala un match da pelle d'oca: il derby della Madonnina. Proprio in extremis è stata concessa la possibilità alla curva Nord di accedere allo stadio, infatti il giudice Tosel aveva optato per la chiusura del settore a causa di cori di "discriminazione territoriale" da parte di qualche (pare 12!) tifoso interista a Napoli. Certamente i cori ravvisati dai delegati federali sono stati beceri e di cattivo gusto, ma come molte persone, certamente più qualificate di noi, hanno sostenuto si tratta di qualcosa di molto diverso dal razzismo, fenomeno che purtroppo è realmente presente nella società, ma che si presenta in maniera molto più grave e discriminatoria al di fuori degli stadi. La scelta di una punizione così dura e sproporzionata è sbagliata per molti motivi a nostro avviso. Per prima cosa non si tratta propriamente di un fenomeno razzista, secondariamente la punizione avrebbe colpito in maniera indistinta un gruppo di circa 8000 persone quando si sarebbe potuto identificare i responsabili dei cori (abbiamo la tessera del tifoso esattamente a questo scopo) e punire loro o quantomeno restringere il divieto a coloro che si sono recati in trasferta a Napoli. In ogni caso la sanzione è stata sospesa, anche grazie al lavoro compiuto dal nostro Marco Fassone e da Adriano Galliani.
Come sarà questo derby? E' difficile come ogni anno farne un pronostico. Non è certamente una sfida di alta classifica, l'Inter è quinta e il Milan è decimo. I nerazzurri arrivano da una striscia di pareggi e di una sconfitta, proprio a Napoli. La squadra di casa ha offerto discrete prestazioni a livello di gioco, mancando un poco di vena realizzativa e soprattutto contornate da una fase difensiva oltremodo distratta. Il Milan viene da una soffertissima sfida europea, che però gli ha permesso di passare il turno, e da un buon pareggio casalingo con la Roma, dove ha offerto una prestazione sopra la propria media nel secondo tempo. Ci saranno due assenze pesanti: grazie ad una pessima direzione di Tagliavento, non scenderà in campo Alvarez, mentre nel Milan non giocherà Montolivo a causa di una evitabile ammonizione per proteste, nata da un errore di Rocchi.

Casa Inter- Formazione quasi obbligata per Mazzarri, infatti in difesa difficilmente verrà riproposto Ranocchia, troppo pasticcione a Napoli e a centrocampo non dovrebbe giocare Taider, che ha offerto una serie di prestazioni distratte e inconcludenti. In mediana vedremo il duo Zanetti-Cambiasso, con quest'ultimo chiamato a marcare a vista Kaká. Nagatomo non è ancora al top della condizione, ma le alternative non sono all'altezza, dunque sarà titolare. Visto che Icardi non ha ancora i 90' nelle gambe partirà dalla panchina e a supporto di Palacio ci saranno Guarin e Kovacic da cui tutti si aspettano molto.

Casa Milan- Anche Allegri non ha grandi alternative per il suo Milan: con la squalifica di Montolivo, Poli giocherà a centrocampo, dunque i terzini saranno de Sciglio e Constant. La coppia centrale sarà formata da Bonera e Zapata, con Mexes in panchina. Nel terzetto di centrocampo confermati De Jong e Muntari accanto a Poli, appunto. Pazzini è pronto ma siederà in panchina; accanto a Balotelli e davanti a Kaká ci sarà Matri.

Formazioni:

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Zanetti, Cambiasso, Kovacic, Nagatomo; Guarin; Palacio.

Milan (4-3-1-2): Abbiati; De Sciglio, Zapata, Bonera, Constant; Poli, De Jong, Muntari; Kaká; Balotelli, Matri.

mercoledì 18 dicembre 2013

Mercato di Gennaio (Difesa & Centrocampo)

Dopo le parole di Thohir, che hanno aperto a una campagna acquisti a Gennaio, proviamo a fare il punto sui giocatori che maggiormente sono stati accostati alla nostra squadra. Per i primi dieci obiettivi di mercato -seguirà un secondo articolo- abbiamo deciso di aggiungere, oltre a una piccola descrizione, una valutazione sul calciatore (valore, età, ruolo, carriera), sull'operazione (costo cartellino, stipendio, difficoltà trasferimento, eventuali occasioni) e sulla necessità del giocatore per completare la nostra rosa (ruolo, profilo).

Cannavaro: Paolo Cannavaro è un difensore italiano classe 1981, fratello di Fabio, Pallone D'oro e campione del mondo nel 2006. Cresciuto nelle giovanili del Napoli (con cui esordisce in Serie A), si trasferisce a Parma, raggiungendo il fratello. Rimane in Emilia (tranne per una piccola parentesi di un anno in prestito all'Hellas Verona) dal 1999 al 2006 -anno in cui torna fra i partenopei-, trovando la maglia da titolare solo nelle ultime due stagioni, dopo anni in panchina. A Napoli gioca spesso da titolare, diventando anche il capitano degli azzurri, e si toglie molte soddisfazioni, fra cui, prima su tutte, quella di sollevare la Coppa Italia vinta nel 2012 contro gli agognati rivali della Juventus. Con l'arrivo di Rafa Benitez Paolo diventa praticamente un fuori-rosa (4 le presenze raccolte, di cui solo 2 da titolare) e questo potrebbe favorire un suo trasferimento all'Inter, visti anche gli ottimi rapporti con Mazzarri. Questo acquisto sarebbe però in forte controtendenza rispetto alla linea giovani sbandierata da Thohir, ma, soprattutto, sarebbe semplicemente inutile vista la presenza in rosa di 4 titolari per 3 posti (Juan Jesus, Ranocchia, Campagnaro e Rolando) a cui si aggiungono Andreolli e le incognite Chivu e Samuel. Il discorso cambierebbe radicalmente nel caso in cui Ranocchia dovesse essere ceduto; ma questo non vuol dire che Cannavaro sia il giocatore giusto su cui puntare...
Valutazione giocatore: 5. Valutazione operazione: 2. Necessità: 5.

Vrsaljko: Terzino destro classe 92' (sa giocare anche a sinistra se necessario) è cresciuto nelle giovanili della Dinamo Zagabria. Dopo una piccola parentesi alla Lokomotiva di Zagabria torna alla Dinamo dove in 4 anni vince 4 Campionati, 2 Coppe di Croazia e una Supercoppa, facendosi notare da molti club europei per la sua tecnica e velocità, conquistando anche la nazionale giovanile. L'Inter provò già ad acquistarlo nella trattativa che portò a Milano l'ex compagno Mateo Kovacic, ma l'affare non andò in porto per le alte pretese della squadra croata (8 milioni). Ora Sime gioca al Genoa, dove si è trasferito per -solo- 4 milioni firmando un quinquennale, e sembra essersi adattato molto bene alla Serie A, offrendo ottime prestazione, impreziosite anche da due assist. Operazione un po' complicata vista la lunghezza del contratto ma non impossibile.
Valutazione giocatore: 7. Valutazione operazione: 6,5. Necessità: 8.

D'Ambrosio: Danilo D'Ambrosio cresce nelle giovanili della Salernitana, prima di trasferirsi insieme al gemello Dario alla Fiorentina, visto il fallimento della squadra campana. Scende in campo la prima volta fra i professionisti in C1 al Potenza, passando poi alla Juve Stabia dove diventa titolare. Con le vespe perde il play-out salvezza nel 2009, ma decide di rimanere con la squadra diventando un perno dei giallo-neri. A Gennaio 2012 il Torino lo acquista in comproprietà; con i granata diventa subito protagonista, nonostante una leggera concorrenza iniziale con Mattia Darmian per il posto da titolare. Nella stagione 2013-2014 compie il salto di qualità: ormai elemento fondamentale del Toro, Danilo disputa buone partite, comparendo anche sui tabellini con due gol e due assist. D'Ambrosio è un terzino destro molto tecnico e versatile, capace anche di giocare a centrocampo o a sinistra. In scadenza nel 2014, potrebbe rivelarsi un ottimo acquisto ma la concorrenza del Milan (e della Roma) è fortissima: l'asta è un rischio.
Valutazione giocatore: 7,5. Valutazione operazione: 5. Necessità: 8,5.

Montoya: Nelle giovanili del Barcellona fin dagli 8 anni, cresce nel Barcellona B debuttando in prima squadra nel 2011 (anno in cui risale anche la sua prima convocazione con l'Under 21 spagnola, con la quale vincerà due Europei consecutivi da protagonista). Terzino destro versatile è legatissimo all'ambiente catalano (ha persino giocato nella nazionale non riconosciuta della Catalogna) ed è molto considerato all'interno del club, soprattutto in ottica futura. E' però in scadenza a Giugno 2014 e l'accordo sembra essere lontano. L'Inter vorrebbe prenderlo subito a Gennaio, evitando una possibile asta estiva. E' stato inserito da "Don Balon" nella lista dei migliori talenti nati dopo il 1991.
Valutazione giocatore: 7. Valutazione operazione: 5,5. Necessità: 7,5.

Van der Wiel: Olandese di Curacao, Van der Wiel cresce nelle giovanili dell'Ajax, squadra con cui esordisce in Eredivise nel 2007 sostituendo Jaap Stam. Diventa titolare nel 2008 sotto la guida di Van Basten, che ha il merito di spostarlo sulla fascia destra (giocava difensore centrale) in un ruolo molto più congeniale alle sue caratteristiche e che lo consacrerà a livello europeo. Dopo aver giocato e vinto molto in Olanda (toccherà le 100 presenze in campionato con i lancieri) si trasferisce nel 2012 al PSG per 6 milioni di Euro, firmando un quadriennale. Inizialmente ai lati del progetto, si conquista la fiducia di Laurent Blanc che lo schiera spesso titolare. Ormai inamovibile in nazionale, gioca stabilmente negli Oranje dal 2009, con cui ha sfiorato -sempre da titolare- la vittoria del mondiale in Sud Africa. Difficile possa andarsene ora.
Valutazione giocatore 7,5. Valutazione operazione: 3. Necessità: 8.

Kolarov: Vecchia conoscenza del calcio italiano, dopo l'inizio in Serbia, si trasferisce alla Lazio, dove, da titolare fisso, riesce anche a vincere due trofei (Coppa Italia e Supercoppa italiana proprio contro l'Inter). Nell'Estate del 2010 passa al Manchester City per la bellezza di 18 milioni di Euro, cifra incredibile pensando sia al suo ruolo, quello di terzino, per il quale difficilmente le squadre investono molto, che al costo del suo cartellino prima di approdare in Italia (la Lazio lo comprò a soli 800.000 Euro dall'OFK Belgrado). Elemento fondamentale (anche) della nazionale serba, Kolarov è un giocatore davvero completo, essendo dotato di una corsa importante ma anche di una tecnica sopraffina che gli permette di ricoprire tutti i ruoli della fascia sinistra. Inoltre ha un tiro clamorosamente potente che, aggiunto alle caratteristiche già elencate, lo rende probabilmente l'esterno mancino più forte in circolazione. Nonostante qualche problema iniziale, è ora perfettamente integrato nei Citizens, dei quali è stato anche capitano. Vista la concorrenza, il valore del giocatore, il legame con il proprio club e, soprattutto, lo stipendio il trasferimento è quasi impossibile.
Valutazione giocatore 9. Valutazione operazione: 2. Necessità 8,5.

Jung: Terzino destro dell'Eintracht Francoforte e della Nazionale Under-21 tedesca, Jung gioca con die Adler sin dal 2009 (anno in cui diventa professionista), dopo la trafila nelle giovanili della stessa squadra tedesca, che lo aveva prelevato dalla formazione della sua città già a 8 anni. Valutato circa 8 milioni di Euro e considerato come uno dei più promettenti nel suo ruolo, si è legato al suo club fino al 2015. L'Inter sembrerebbe abbastanza vicino all'acquisto del giovane difensore tedesco, che potrebbe rientrare in un interessante scambio che coinvolgerebbe anche il centrocampista Gaby Mudingay, fuori dai piani tattici di Mazzarri. E' importante però capire se lui stesso possa rientrare nei piani di Mazzarri, dato che per giocare con continuità dovrebbe scalzare Jonathan, ora titolare fisso.
Valutazione giocatore 6. Valutazione operazione: 7,5. Necessità 6,5.

Marquinho: Dopo essere cresciuto districandosi fra innumerevoli settori giovanili brasiliani, Marco Antonio de Mattos Filho, detto più semplicemente Marquinho, passa al Botafogo, con cui esordisce e disputa 5 partite nel Brasilerao. Trasferitosi al Figueirense diventa titolare fisso ma è con la Fluminense che si fa conoscere, giocando ottime partite e conquistando il campionato nel 2010. Viene acquistato dalla Roma nel 2012 -a Gennaio in prestito con diritto di riscatto, a Giugno definitivamente per 3,5 milioni di Euro- anche se da allora continua a faticare a trovare spazio. Potrebbe dunque accettare le lusinghe dell'Inter, che lo cerca con insistenza già dalla passata sessione estiva di mercato, e accettare un trasferimento a Milano, magari in prestito. Esterno sinistro di centrocampo dotato di corsa e resistenza, sa adattarsi bene anche alla posizione di terzino, rendendosi così perfetto per giocare nel 3-5-2.
Valutazione giocatore 6,5. Valutazione operazione: 6. Necessità 7,5.

Fernando: Fernando nasce a Brasilia nel 1987 -anche se ora ha acquisito la cittadinanza portoghese- e cresce calcisticamente nel Vila Nova, prima di firmare, nel 2007, per il Porto. Dopo essere stato girato in prestito all'Estrela Amadora, torna a Oporto dove si guadagna la maglia da titolare. E' fra i protagonisti del grande anno dei Dragoes, che nel 2010-2011 vincono campionato, coppa di Portogallo, supercoppa di Portogallo e supercoppa europea, sotto la guida di Andre Vilas Boas, attirandosi così le attenzioni di tutta Europa. Mediano molto fisico, riesce a usare questa dote per recuperare molti palloni (è soprannominato "il Polpo") anche se si è fatto notare anche per le doti tecniche eccelse. La valutazione è eccessivamente alta (circa 15 milioni) ma il suo contratto con il Porto scade a Giugno 2014: forse si potrebbe strappare uno sconto per averlo a Gennaio evitando un'asta estiva (come nel caso di Montoya). Restano dubbi riguardo la sua propensione a impostare gioco, dato che è soprattutto questa la caratteristica cercata per completare la nostra rosa.
Valutazione giocatore 7,5. Valutazione operazione: 5. Necessità: 6,5. 

Nainggolan: Giocatore belga con origini indonesiane (proprio come Thohir) cresce calcisticamente a Piacenza, che lo preleva ancora non professionista dalla squadra belga del Germinal Beerschot. Dopo molte belle prestazioni passa al Cagliari, mettendo in luce tutta la sua poliedricità nell'interpretare il ruolo di centrocampista moderno. Forte fisicamente, dotato di ottime geometrie, bravo sia in fase offensiva (gran tiro) che in fase difensiva, ha persino vinto una speciale classifica che lo ha incoronato come il giocatore (fra i maggiori campionati europei) con più contrasti vinti (298 tackle a favore in tre stagioni). Un giocatore davvero duttile che farebbe comodo a qualsiasi squadra; non deve stupire dunque che l'Inter lo segua da così tanto. Ma questo Cellino lo sa, fatto che complica abbastanza il trasferimento dato che il presidente lo valuta 18 milioni e non sembrerebbe disposto ad accettare contropartite tecniche (eccezion fatta per Bardi, su cui l'Inter però vuole puntare).
Valutazione giocatore 8. Valutazione operazione: 4,5. Necessità: 9. 

martedì 17 dicembre 2013

Lavagna Tattica (n°12)

Ben ritrovati! Eccoci con il dodicesimo numero della rubrica del Martedì che, attraverso l'analisi delle più recenti partite, cerca di spiegare e commentare le tattiche, il gioco e i moduli della nostra Inter.

FASE DIFENSIVA
Da salvare: Mazzarri ha sicuramente svolto un ottimo lavoro "educativo" e la sua mano si vede: gli esterni coprono meglio e il centrocampo crea uno schermo abbassandosi a dovere (soprattutto però grazie ad un Cambiasso magistrale, ora più che mai fondamentale per la squadra). Bene anche il pressing -linfa per la nostra fase offensiva-, tenuto (quasi) sempre molto alto.
Da migliorare: Tutto il resto! A parte gli scherzi la situazione nelle ultime partite si è aggravata in modo preoccupante: oltre al dato, non certo incoraggiante, che ci vede 6 punti in ritardo rispetto al rullino di marcia dell'Inter targata Stramaccioni, spaventa il numero clamoroso di reti che continuiamo ad incassare (nove nelle ultime tre gare con Parma, Trapani e Napoli). Oltre al fatto che la forma fisica sia costantemente in calo, i tre difensori sono sempre fuori posizione (soprattutto Ranocchia) e non sembrano mai capire lo sviluppo dell'azione, ma, soprattutto, troppe volte ai giocatori manca l'intelligenza tattica per coprire i buchi lasciati dai compagni. La mancata copertura di Taider contro il Bologna, il mancato ripiegamento di Guarin su Mertens contro il Napoli (2 a 1) e di Campagnaro a proteggere Handanovic (3 a 1) sono solo alcuni di questi errori grossolani, a cui si aggiungono anche gli errori tecnici (Nagatomo regala l'assist a Higuain). Molto molto male...

FASE OFFENSIVA
Da salvare: Nonostante la presenza del solo Palacio in avanti come punta "vera", la manovra dell'Inter riesce a realizzare molti gol. Spicca inoltre come, eccezion fatta per il gol di Cambiasso contro il Sassuolo, tutte le reti siano state segnate dentro l'area avversaria, senza battere calci di rigore, segnale di una attacco molto ben sviluppato e vario. Tre gol contro il Parma ma, soprattutto, due contro il Napoli sono sicuramente un fattore positivo, così come l'imminente recupero di Icardi e Milito. Se Kovacic dovesse continuare a giocare con la personalità mostrata contro il Parma sarebbe un ottimo regista basso, vitale per aggiungere soluzioni alla nostra manovra ancora troppo dipendente dal contropiede.
Da migliorare: L'Inter fa fatica a imporre il proprio gioco, specialmente con le squadre chiuse, di cui la Serie A è piena. Sono necessari (fondamentali?) due tipi di giocatore per arricchire la nostra manovra. Manca sicuramente una punta di peso, un Milito 2 capace di guadagnare falli e alzare il baricentro (e questo potrebbe essere fatto da Icardi) e manca (almeno) un giocatore capace di impostare il gioco (come Kovacic, per intenderci) ma capace anche di recuperare palloni e dare equilibrio in difesa. E' il profilo di Nainggolan, ma arrivare al belga è difficile; era stato preso Taider per questo compito, ma, per ora, sta fallendo. Staremo a vedere!

Napoli-Inter 4-2. Le pagelle. Fase difensiva imbarazzante!

Alvarez salterà il derby per squalifica.
Napoli-Inter 4-2.- Partita dai due volti per i nerazzurri: fase offensiva eccellente, buone trame di gioco, con la sola pecca della mancanza di un centravanti di peso; fase difensiva a dir poco inconsistente sia a livello individuale che di squadra. Ranocchia colleziona l'ennesima prestazione negativa e pure Campagnaro sembra perdere sicurezza. Il problema principale emerso nel match del San Paolo è la poca attenzione alla fase difensiva del centrocampo, che vede in Cambiasso l'unico mediano di copertura. Per il resto Inter in partita fino all'espulsione immeritata di Alvarez, con Guarin che per un niente riesce a trovare il gol del pareggio. Nel finale, in 10, i nerazzurri cadono sotto i colpi dei veloci attaccanti partenopei e rischiano il tracollo. I gol della partita sono stati realizzati da Higuain, Callejon, Mertens e Dzemaili per il Napoli e da Cambiasso e Nagatomo per l'Inter.

Pagelle Inter (3-5-1-1):

Handanovic 6 Subisce 4 gol, ma solo uno era evitabile da Samir: il gol di Dzemaili arriva da una sua respinta insicura. Nel finale para un rigore a Pandev.

Campagnaro 5 Perde palla nell'azione del gol di Mertens, soffre terribilemente i veloci attaccanti del Napoli. Certo che se i tuoi compagni non ti aiutano... (dall' 82° Icardi s.v.)

Rolando 6 Il meno peggio dei tre difensori nerazzurri, sbaglia soprattutto nell'azione del quarto gol dei partenopei, ma la partita era già praticamente finita.

Ranocchia 4 Il Chelsea, l'Arsenal, il Manchester United lo vogliono? Mi offro per portarlo là. Dispiace vedere un talento come il suo incappare in prestazioni come questa. Forse il grave infortunio al ginocchio di 3 anni fa gli ha tolto sicurezze, dato che sia al Genoa che all'Inter non è più riuscito a ripetersi sui livelli visti a Bari. Di occasioni con la maglia nerazzurra ne ha avute tante, ma ha sempre fallito. L'Inter non può permettersi di aspettarlo.

Jonathan 5 Non punge in fase offensiva, va in affanno in quella difensiva.

Taider 5 Nel calcio si difende anche, lo sai? Arrivato per fare il mediano (e con i piedi da mediano) si ritrova a giocare trequartista (anche se dovrebbe fare la mezzala, ma è sempre in attacco) e non ne azzecca una (dal 61° Kovacic 5,5 Non riesce ad incidere in un momento di difficoltà per la squadra).

Cambiasso 6,5 Unico centrocampista che ogni tanto si ricorda che deve difendere, riesce anche a segnare il gol del momentaneo 1-1. Ancora una volta uno dei migliori.

Alvarez 5,5 Confeziona l'assist per il gol di Cambiasso, ma poi viene espulso. La colpa è dell'arbitro, che esagera nell'estrarre il rosso, ma lui avrebbe potuto evitare di mettere in crisi un arbitro avvezzo all'errore come Tagliavento.

Nagatomo 5,5 E' vero, segna un gol, ma il gol di Higuain è un regalo natalizio del tornante giapponese: alla scuola calcio insegnano che non bisogna rinviare al centro!

Guarin 6,5 Le voci di mercato stanno rinvigorendo Fredy, che se non altro sta dimostrando professionalità e grinta. Realizza l'assist per il gol di Nagatomo e sembra il più in forma della squadra.

Palacio 6 Ancora una volta da solo in attacco, a volte si trova costretto a lottare contro i mulini a vento.

All. Mazzarri 5 Si potrebbero dire mille cose, mi limito a sottolineare come la fase difensiva sia degna di una squadra di serie cadetta.

lunedì 16 dicembre 2013

Napoli-Inter: la moviola.

Ciao a tutti, eccovi la nostra moviola di Napoli-Inter 4 a 2, partita ricchissima di episodi da analizzare.
Brutta direzione di Tagliavento e assistenti, con il primo che ci penalizza ancora in questa stagione dopo Inter-Roma (anche se in quel caso l'errore nell'assegnazione del rigore è attribuibile soprattutto al giudice di porta, vicinissimo all'azione).

Primo Tempo:
24' Mertens si getta (letteralmente) con il braccio teso sul pallone, deviandolo chiaramente per interrompere una pericolosa ripartenza. Jonathan riesce però a mantenere il possesso della sfera, nonostante il tentativo dello stesso Mertens di ostacolargli la corsa, e, dunque, il direttore di gara assegna il vantaggio. Ma, ad azione conclusa, Tagliavento non ammonisce il giocatore del Napoli.
29' Ammonito Insigne per proteste dopo un fallo su Jonathan: provvedimento giusto (il fallo c'è e Insigne protesta troppo veementemente).
31' Cartellino giallo anche per Inler che stende da dietro Campagnaro.
40' Maggio affossa Palacio in area con una trattenuta (vistosa) ma Tagliavento fischia fallo in attacco dell'argentino. Questi falli, come ricordato dall'ex arbitro Paparesta nella moviola di questo match per Sportmediaset e da Roberto Beccantini per Eurosport, in Europa vengono tutti sanzionati assegnando il penalty. Dobbiamo imparare a fischiarli anche in Italia.
42' Dzemaili ribadisce in rete il tiro di Insigne, dopo la respinta corta di Handanovic, portando il Napoli sul 3 a 1. Regolare la posizione dello svizzero.

Secondo Tempo:
46' Pronti via e prima ammonizione per l'Inter. Sanzionato, un po' troppo fiscalmente, il fallo di Alvarez che scivolando colpisce da dietro Mertens.
71' Azione un po' casuale dell'Inter, la palla carambola davanti a Alvarez che intercetta con il braccio, ricevendo il secondo giallo e quindi il cartellino rosso. Sebbene il fallo sia a centrocampo e non interrompa alcun azione pericolosa, da regolamento il provvedimento ci potrebbe anche stare. Certo è che, visto il metro di giudizio mantenuto dall'arbitro nel non sanzionare il fallo di Mertens, il provvedimento risulta un po' assurdo.
75' Brutta entrata di Nagatomo su Maggio: il giapponese doveva essere ammonito.
81' Regolare anche la posizione di Callejon che chiude la gara appoggiando in rete il tiro-cross di Insigne.
91' Pandev entra in area ma viene steso da Ranocchia, che riceve anche un cartellino giallo. Rigore ed ammonizione sacrosante.

domenica 15 dicembre 2013

Napoli-Inter: presentazione della partita e probabili formazioni

Dopo la grande delusione maturata proprio nei minuti finali della gara contro l'Arsenal di mercoledì, il San Paolo ospiterà uno dei big match della 16^ giornata di serie A: la sfida tra Napoli e Inter.
I partenopei hanno mostrato tutta la propria rabbia e delusione a causa dell'uscita di scena dalla massima competizione europea, per questo motivo ci terranno particolarmente a offrire una bella figura davanti al pubblico di casa. Se da un lato ci sarà la grande determinazione, l'altra faccia della medaglia potrebbe mostrare la grande stanchezza, che probabilmente uscirà nella ripresa, a causa di un match giocato a tutta per l'intero periodo di gioco.
Per Mazzarri si tratta della prima volta al San Paolo dopo più di sette mesi; l'allenatore toscano ha regalato un salto di qualità ai tifosi nerazzurri, anche se ora la squadra sembra essere un po' a corto di fiato. Per l'Inter sarà una partita difficile e per affrontarla serviranno tanta corsa e concentrazione, due qualità che sembrano un po' essere mancate in queste ultime partite. La sensazione è che la squadra non sia ancora pronta a lottare per il terzo posto, ma questo non certo per demeriti di WM, che ha a disposizione una rosa certamente buona, ma che manca un po' di uomini che facciano la differenza ad esclusione di Palacio e Cambiasso.

Casa Napoli- Con Hamsik ancora out, Benitez è pronto a riconfermare quasi tutta la formazione che ha giocato mercoledì, con un possibile avvicendamento in attacco: Pandev, Mertens e Insigne si giocano due maglie da titolare. In mediana ci sarà la coppia Inler-Behrami. In porta potremmo rivedere Reina al posto di Rafael.

Casa Inter- Icardi è pronto a rientrare, ma probabilmente partirà dalla panchina. Mazzarri ritrova Nagatomo dal primo minuto: lui e Jonathan saranno gli esterni. A centrocampo ci saranno Cambiasso, Taider, Guarin e Alvarez. Uno di questi si posizionerà dietro all'unica punta Palacio. In difesa giocheranno due ex, vale a dire Campagnaro e Rolando.

Probabili formazioni:

Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Inler, Behrami; Insigne, Pandev, Callejon; Higuain.

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Taider, Cambiasso, Guarin, Nagatomo; Alvarez; Palacio.

martedì 10 dicembre 2013

Lavagna Tattica (n°11)

Ciao a tutti! Eccoci con l'undicesimo numero della nostra rubrica settimanale riguardante le tattiche della nostra Inter. Mazzarri si è ormai deciso a puntare solamente sul 3-5-1-1, pronto a passare alle due punte pure secondo necessità. Gli infortuni di Milito e Icardi hanno sicuramente spinto l'allenatore livornese ancora di più a utilizzare questo modulo, anche se sicuramente si interverrà sul mercato a Gennaio per trovare una prima punta di ruolo.

FASE DIFENSIVA
Da salvare: La difesa interista funziona sicuramente meglio rispetto all'anno scorso anche se a volte mostra troppa sicurezza (nonostante la qualità tecnica non eccelsa non ci dia tutta questa tranquillità). Mazzarri ha sicuramente svolto un ottimo lavoro "educativo": gli esterni coprono meglio e il centrocampo crea uno schermo abbassandosi a dovere (soprattutto però grazie ad un Cambiasso magistrale, ora più che mai fondamentale per la squadra). Bene anche il pressing -linfa per la nostra fase offensiva-, tenuto (quasi) sempre molto alto. Vogliamo fare due menzioni particolari per Jonathan e Rolando, davvero cambiati rispetto a quello che avevano mostrato nelle passate stagioni, soprattutto il primo che sta brillando in entrambe le fasi.
Da migliorare: Male, davvero male a livello di concentrazione: subire 5 gol in due partite, entrambe in casa e con squadre non irresistibili con il Trapani e il Parma è davvero troppo. L'Inter ha già subito la bellezza di 17 gol in 15 partite di campionato, tanti, nonostante siano gli stessi subiti dal Napoli e 3 in meno rispetto a quelli incassati dalla Fiorentina. Inoltre preoccupano soprattutto gli errori individuali. Ranocchia sul secondo gol del Trapani si fa spostare troppo facilmente, Handanovic sbaglia un'uscita bassa clamorosa contro il Parma mentre Zanetti sbaglia la diagonale sul 3 a 3. Errori di posizione e di concentrazione. Si deve fare di più per raggiungere la zona Europa.

FASE OFFENSIVA
Da salvare: Nonostante la presenza del solo Palacio in avanti come punta "vera", la manovra dell'Inter ha realizzato 34 gol (il migliore attacco del campionato). Spicca inoltre come, eccezion fatta per il gol di Cambiasso contro il Sassuolo, tutte le reti siano state segnate dentro l'area avversaria, senza battere calci di rigore, segnale di una attacco molto ben sviluppato e vario. Tre gol contro il Trapani ma, soprattutto, tre gol contro una squadra in forma come il Parma sono sicuramente un fattore positivo, così come l'imminente recupero di Icardi e Milito. Se Kovacic dovesse continuare a giocare con la personalità mostrata contro il Parma sarebbe un ottimo regista basso, vitale per aggiungere soluzioni alla nostra manovra.
Da migliorare: L'Inter fa fatica a imporre il proprio gioco, specialmente con le squadre chiuse, di cui la Serie A è piena. Il contropiede (la nostra arma migliore) può essere utile in molte occasioni, ma bisogna essere capaci di sviluppare gioco anche con il possesso palla, che, per ora, è ancora troppo sterile. Contro il Parma si è vista troppo spesso questa situazione: Palacio, Guarin o Alvarez si allargavano per ricevere la sfera, abbassandosi verso il portatore di palla. Vista la difficoltà di sfondare sulla fasce (i ducali raddoppiavano, avendo schierato 4 esterni), colui che si trovava in possesso del pallone si doveva accentrare nuovamente, per poi scaricare in mezzo a Kovacic o Cambiasso. Il "gioco" quindi si ripeteva cambiando fascia, ma la regnatela di passaggi che veniva a crearsi non produceva l'effetto desiderato. Serve quindi una prima punta, capace di segnare e far salire la squadra guadagnando falli, e un altro giocatore dotato di buone geometrie in mezzo al campo. La strada è ancora lunga!

lunedì 9 dicembre 2013

Inter-Parma: la moviola.

Ciao a tutti! Eccoci con la moviola di Inter-Parma 3 a 3. Terzo pareggio consecutivo in campionato per la nostra squadra, che ha offerto una prestazione mediocre -a tratti imbarazzante-; soprattutto quando ha lasciato ad una squadra comunque modesta, come quella dei ducali, la possibilità di dominare il gioco. Buona la prova di Valeri e dei suoi assistenti, anche se ci ha lasciato un po' perplessi la gestione dei cartellini, soprattutto nel primo tempo (ne mancano 2-3 per il Parma).

Primo Tempo:
9' Giallo per Parolo, reo di una brutta entrata da dietro su Campagnaro.
11' Meritatamente in vantaggio il Parma. Regolare la posizione di Sansone sull'imbucata di Marchionni (è tenuto in gioco da Zanetti).

Secondo Tempo:
50' Proteste della panchina nerazzurra per una contatto in area Acquah-Alvarez non sanzionato con il penalty. Acquah appoggia le mani sull'argentino (colpendolo anche da dietro con il ginocchio) ma Ricky Maravilla va a terra troppo facilmente: decisione al limite.
52' Giallo per Ranocchia che ferma una ripartenza dei crociati.
68' Palacio lotta con Paletta (spingendolo leggermente) e riesce a scartarlo. Solo davanti al portiere l'argentino viene abbattuto da un tackle di Lucarelli, ad un passo dall'area di rigore. L'arbitro fischia fallo, ma non contro difensore (sarebbe stato cartellino rosso) ma al Trenza per il contrasto con Paletta. Anche qui decisione molto al limite (il fischio giunge in ritardo).
81' Giusta anche l'ammonizione per Kovacic che compie un fallo tattico da tergo.


Inter-Parma 3-3: le pagelle. Difesa nerazzurra da film horror!

Palacio, 2 gol per lui contro il Parma.
Inter-Parma 3-3.- Partita emozionante al Giuseppe Meazza. Nel primo tempo la prima occasione è sui piedi di Palacio, che dal limite  dell’area sfiora il gol con una conclusione a giro. Poi il Parma si avvicina alla rete con un tiro dal dischetto del rigore di Paletta, ma l’appuntamento col gol è solo rinviato per gli emiliani: all’11° Marchionni riesce a realizzare un passaggio filtrante illuminante e Sansone porta in vantaggio i ducali. L’Inter si sveglia al minuto 18, quando Palacio si divora un gol incredibile a porta vuota. I nerazzuri crescono di intensità e trovano la rete con Palacio al 44°, che appoggia in porta un cross basso di Jonathan. Ma un minuto dopo quello che succede ha del clamoroso: Handanovic compie una papera imbarazzante e Parolo ribadisce in rete il più facile dei palloni. Nel secondo tempo la partita cambia: l’Inter attacca con decisione e riesce a segnare 2 gol nel giro di 2 minuti. Prima Alvarez innesca il colpo di testa di Palacio, poi è Guarin a trovare la rete con un tiro dal limite. Al 59° Sansone riagguanta i nerazzurri con una deviazione sottomisura. Nel finale è il Parma ad avvicinarsi più volte al gol, ma è Cambiasso a sprecare il match ball.

Pagelle Inter (3-5-1-1):

Handanovic 4 La papera che compie appena prima dell’intervallo è qualcosa di veramente pessimo. Le scuse nel post-partita dimostrano il suo grande spessore di uomo, altri avrebbero taciuto.
Juan 5 Il primo gol del Parma è in gran parte colpa sua, come si fa a non seguire un uomo dentro l’area?
Ranocchia 5 Male come Juan, non dà sicurezza. Sembra bloccato psicologicamente. Molto meglio Rolando.
Campagnaro 6 Il migliore dei tre centrali, ci mette grinta e prova anche ad attaccare.
Zanetti 6 Si trova davanti un cliente difficile come Biabiany, ma riesce a bloccarlo più volte. Poche azioni in fase offensiva (dal 69° Nagatomo s.v. In fase offensiva, un altro passo rispetto a Zanetti).
Kovacic 6,5 Belle giocate in mezzo al campo, meriterebbe più fortuna.
Alvarez 6,5 Alcune buone azioni sulla fascia sinistra, ma non è sicuramente la sua miglior serata. Bello però l’assist per il secondo gol di Palacio.
Cambiasso 6 Intelligenza e disciplina, ispiratore della manovra nerazzurra.
Jonathan 7 Un martello sulla fascia destra, è in forma e realizza l’assist per il gol di Palacio (dal 77° Belfodil s.v) .
Guarin 6,5 Si impegna molto ma è spesso confusionario: alterna buone cose a errori banali. Il gol però è decisivo (dall’87° Taider s.v.).
Palacio 7 E’ vero, sbaglia un gol clamoroso, ma poi si riscatta alla grande. Unico attaccante, come al solito grande sacrificio per lui.
All. Mazzarri 5,5 Non se ne può più di vedere Palacio da solo. Serve un'altra punta (Belfodil?). Difesa colabrodo.

Fonte: teladoiolamerica.net

domenica 8 dicembre 2013

Inter-Parma: presentazione della partita e probabili formazioni

Ricky Maravilla in azione
Questa sera lo stadio Giuseppe Meazza di San Siro ospiterà la partita di chiusura della quindicesima giornata di serie A, la sfida tra Inter e Parma. La squadra nerazzurra viene da una serie di partite dove ha fornito prestazioni altalenanti, dando l’impressione di poter fare molto bene ma allo stesso tempo di soffrire di improvvisi black-out durante i quali, pensando di avere la partita in pugno, si fa raggiungere dall’avversario. Il Parma è certamente squadra capace di sorprendere le big: due settimane fa, guidata da uno strepitoso Cassano, ha espugnato il San Paolo. Probabilmente la chiave del match sarà la concentrazione con la quale la formazione di Mazzarri scenderà in campo.

Casa Inter - Mazzarri ha, ormai da inizio campionato, sempre lo stesso problema: non ha una punta vera. Per ovviare a questo problema, Palacio sarà probabilmente affiancato da due trequartisti, che saranno Alvarez e Guarin. Nagatomo dovrebbe essere tornato a disposizione, ma sembrerebbe che sia ancora Zanetti a giocare dal primo minuto in fascia. Taider non sta offrendo grandi prestazioni, tuttavia dovrebbe giocare l’algerino e non Kovacic accanto a Cambiasso. In difesa giocheranno Campagnaro, Rolando e Juan Jesus.

Casa Parma - Donadoni questa sera manderà in campo due ex della scorsa stagione: Cassano e Gargano. In attacco Sansone prende il posto di Amauri accanto ala fantasista barese ed un altro ex, Biabiany, mentre sarà Acquah che lascerà il posto a Gargano a centrocampo. Tra i titolari dovranno stare molto attenti Parolo, Gobbi e Cassano, che sono diffidati e rischierebbero di saltare il match in casa contro il Cagliari di Domenica prossima in caso di ammonizione.

Formazioni:

Inter (3-4-2-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Taider, Cambiasso, Zanetti; Guarin, Alvarez; Palacio.


Parma (4-3-3): Mirante; Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Parolo, Gargano, Marchionni; Biabiany, Cassano, Sansone.

martedì 3 dicembre 2013

Lavagna Tattica (n° 10)

Ciao a tutti! Eccoci con il decimo numero della nostra rubrica settimanale che analizza le tattiche della nostra Inter, completando la disamina con riferimenti alle più recenti prestazioni. Mazzarri è molto deciso a puntare con forza sull'ormai celebre 3-5-1-1, pronto a passare alle due punte pure secondo necessità. Gli infortuni di Milito e Icardi hanno sicuramente spinto l'allenatore livornese ancora di più a utilizzare questo modulo, anche se sicuramente si interverrà sul mercato a Gennaio per trovare una prima punta di ruolo.

FASE DIFENSIVA
Da salvare: La difesa interista funziona sicuramente meglio rispetto all'anno scorso anche se a volte mostra troppa sicurezza (nonostante la qualità tecnica non eccelsa non ci dia tutta questa tranquillità). Mazzarri ha sicuramente svolto un ottimo lavoro "educativo": gli esterni coprono, il centrocampo crea un muro difficilmente valicabile dagli attacchi avversari (il tutto orchestrato da un Cambiasso magistrale) e i difensori sono molto presenti, soprattutto sulle palle alte dove riusciamo sempre a dire la nostra (sta pagando lo spostamento di Ranocchia dal centro al centro destra della difesa a tre). Vogliamo fare due menzioni particolari per Jonathan e Rolando: il primo, molto incisivo in avanti (già tre i gol segnati nelle varie competizioni), sembra davvero rinato anche in fase difensiva, dove azzecca quasi tutto (segno che l'allenatore sa fare il suo mestiere), il secondo sembra aver ritrovato una forma che mancava da tempo, risultando decisivo in molte occasioni.
Da migliorare: Serve un po' più attenzione in campo, soprattutto per quanto riguardo la concentrazione: non si possono subire gol assurdi come quelli contro Bologna (errori di Taider e Guarin clamorosi) e Sampdoria (non si può subire tanto in casa, sprecando il vantaggio iniziale). L'Inter ha già subito 14 gol in altrettante partite (anche se di questi solo 4 in 7 match con Campagnaro in campo): bisogna migliorare sicuramente questo aspetto. Inoltre preoccupa anche il fatto dei cartellini gialli, 28 in 14 partite -già 4 per Ranocchia e Juan Jesus-.

FASE OFFENSIVA
Da salvare: Nonostante la presenza del solo Palacio in avanti come punta "vera", la manovra dell'Inter ha prodotto la bellezza di 31 gol (il migliore attacco del campionato) e, soprattutto, eccezion fatta per il gol di Cambiasso contro il Sassuolo, sono stati tutti segnati dentro l'area avversaria -senza battere calci di rigore- segno di una attacco molto ben sviluppato e vario. Contro il Bologna inoltre sono state create molte occasioni da gol ma, specialmente per la sorte avversa, non sono state concretizzate. L'Inter ha inoltre trovato una grandissima arma nel contropiede, capace di esaltare le doti tecniche, tattiche e fisiche dei nostri giocatori avanzati (anche se, ovviamente, non può funzionare sempre). Bene anche il pressing, sempre alto e ossigeno per il nostro attacco, viste le lacune nel palleggio.
Da migliorare: L'Inter fa fatica a imporre il proprio gioco, soprattutto con squadre chiuse, di cui la Serie A è piena. Il contropiede può essere utile in molte occasioni, ma bisogna essere capaci di sviluppare gioco anche con il possesso palla, ma il nostro è, per ora, troppo sterile. Sicuramente l'utilizzo più massiccio di un giocatore dotato di grandi geometrie come Kovacic (in forma; non come ora) aiuterebbe, anche se sarebbe ancora più fondamentale ricorrere alle due punte. Sia contro il Bologna che contro la Sampdoria si è vista la mancanza di una punta di ruolo, una boa capace di segnare ma anche di fare il "lavoro sporco", guadagnando falli con cui far rifiatare la squadra. Sicuramente faranno comodo i ritorni di Milito e Icardi; sarà forse importante intervenire sul mercato, già a Gennaio.

lunedì 2 dicembre 2013

Inter-Sampdoria 1-1: le pagelle. Brutta prova per i nerazzurri!

Guarin, centrocampista dell'Inter, quest'oggi in gol.
Inter-Sampdoria 1-1.- La prima di Thohir a San Siro si conclude con un pareggio che lascia l'amaro in bocca. Renan all'89° minuto agguanta l'Inter, che si era portata in vantaggio con Guarin. Lo stesso colombiano ha poi colpito un palo, il quarto della sua stagione, da posizione defilata. Nonostante la Sampdoria non abbia praticamente mai tirato in porta, tranne che nell'azione del gol, il pareggio sembra il risultato più corretto per quanto l'Inter ha mostrato: poche idee, poca corsa, assenza pesante di una prima punta di ruolo, che fa sì che ogni azione manchi un riferimento in attacco. Nel post-partita Mazzarri ha espresso la sua delusione per il gioco e per il risultato.

Pagelle Inter (3-5-1-1):

Handanovic 6 Amministra bene i pochi palloni che gli giungono tra le mani. Poi all'89° Renan decide di mettere la palla all'angolino, Samir non può far nulla.

Campagnaro 6 Se la cava bene, ma ha bisogno di ritrovare il ritmo partita.

Rolando 6 Ancora una buona prestazione del centrale ex Porto, difende con attenzione ed imposta con tranquillità.

Juan 5,5 Il meno preciso dei difensori nerazzurri, si fa notare più per le galoppate palla al piede che per interventi in fase difensiva.

Jonathan 6,5 Sulla fascia destra l'Inter attacca bene ed il merito è suo. Giocatore rinato.

Taider 5 Ancora una prestazione generosa del giovane algerino, ma l'intelligenza tattica e la precisione dei passaggi, in questo periodo, gli fanno difetto (dal 63° Kovacic 5 Prestazione opaca, sbaglia molti appoggi facili e sembra avere paura di sbagliare).

Cambiasso 6,5 Davanti alla difesa è la solita sicurezza: intercetta una marea di palloni, difende e attacca. Solito allenatore in campo.

Alvarez 6,5 Nell'azione del gol di Guarin dimostra tutta la sua classe: 2 dribbling in area di rigore e assist vincente per il compagno. Cala alla distanza, come tutta la squadra (dall'86° Belfodil s.v.).

Zanetti 6 Al rientro da titolare, fa rivedere alcune galoppate delle sue. Difende con ordine, ma in fase offensiva non è propositivo come Nagatomo.

Guarin 6 Non si sa mai che voto dare al colombiano: per il gol, per il tiro sul palo e per qualche altra giocata meriterebbe 7, ma per il resto non gli si può dare più di 5. Fumoso e talvolta irritante, tante volte è meglio non segnare ma giocare bene per la squadra (dall'82° Mudingayi s.v.).

Palacio 6 L'impegno di questo campione non manca mai. Da solo nel deserto presidiato dai difensori doriani, necessita di una spalla che lo aiuti.

All. Mazzarri 5 La squadra ha dato l'impressione di essere scarica di idee ed energie. Si aspettano cambiamenti tattici, perchè con una punta soltanto non si va lontano.

Inter-Sampdoria: la moviola.

La prima partita con Erick Thohir alla guida dell'Inter (presente in tribuna al fianco dell'ormai presidente onorario Massimo Moratti) si è conclusa con un deludente pareggio. Un match abbastanza noioso, con qualche episodio degno di moviola: eccovi la nostra moviola di Inter-Sampdoria 1 a 1, diretta da Russo di Nola.

Primo Tempo:
11' Il pallone carambola sul braccio di Alvarez, che viene ammonito. L'argentino è vicinissimo all'avversario e, trovandosi a centrocampo, il tocco -involontario- non interrompe nessuna azione pericolosa: il giallo è forse eccessivo.
12' Giusto il cartellino giallo per Gabbiadini che stende Palacio in contropiede.
16' Stesso identico fallo per De Silvestri, sempre su Palacio ma l'arbitro sceglie, sbagliando, di non estrarre il cartellino.
28' Ammonito anche Costa che entra duro su Taider.
46' Altro tocco di mano, questa volta di Eder. L'arbitro estrae ancora il cartellino giallo, mantenendo il metro di giudizio applicato prima con Alvarez. Il tocco è sicuramente più netto e volontario: qui il provvedimento ci sta tutto.
47' Appena ammonito Eder simula palesemente (a centrocampo?!). L'arbitro non abbocca e lascia correre, non interrompendo il gioco. Certo, la simulazione -come detto- arriva una zona del campo poco "interessante", ma il secondo giallo da regolamento ci sta tutto.

Secondo Tempo:
47' Palacio reclama il rigore per un tocco di mano di De Silvestri, l'arbitro, però, non concede il penalty. Decisione corretta, il difensore doriano mette la palla in corner con il petto senza commettere irregolarità.
50' Eder crolla a terra in area, contrastato da Rolando. Il difensore di Capo Verde spinge leggermente l'attaccante della Sampdoria, ma certamente non abbastanza per portare al calcio di rigore.
53' Pozzi va in gol, a gioco fermo, imbeccato da Eder. Giusta la segnalazione del guardalinee Meli poiché il giocatore brasiliano è in offside.
66' Costa interrompe un'azione pericolosa con la mano, l'arbitro concede il vantaggio (o forse non nota il tocco?) e l'azione si conclude in un nulla di fatto. Era secondo giallo ed espulsione (ancora più palese visto il metro applicato durante tutto il match).
78' Ammonito, giustamente, Campagnaro per fallo su Eder.
79' Altro cartellino giallo corretto per Guarin, che scalcia Soriano da dietro dopo aver perso un pallone a centrocampo.


domenica 1 dicembre 2013

Inter-Sampdoria: presentazione della partita e probabili formazioni

Prima a San Siro per il nuovo presidente
Dopo tante giornate di campionato l’Inter torna a giocare la partita delle 15 a San Siro, dove ospiterà la Sampdoria. Vincere è ancora la parola chiave per la formazione nerazzurra, che per la prima volta vedrà il nuovo presidente Thohir in tribuna. La Samp d’altro canto farà di tutto per rendere le cose difficili alla formazione di casa, dopo la bella prestazione offerta contro la Lazio sotto la guida del nuovo allenatore, Mihajlovic.

Casa Inter- Pochi dubbi per l’allenatore toscano: in attacco spazio sempre a Palacio, con Belfodil pronto eventualmente a subentrare. Sulle fasce, si è visto a Bologna con Pereira, le alternative ai due titolari non sono decisamente all’altezza e, nonostante l’impegno, non riescono ad esprimere sul campo il gioco chiesto da Mazzarri. Vista la molto probabile assenza di Nagatomo, è possibile che venga impiegato Zanetti sulla fascia. Come ogni settimana sarà ballottaggio tra Taider e Kovacic, con il primo favorito ma che a Bologna ha offerto una prestazione confusionaria e oltremodo fallosa. Davanti ad Handanovic confermato il terzetto Campagnaro, Rolando, Juan Jesus.

Casa Samp- Mihajolvic punta su di un arrembante 4-2-3-1 per sorprendere l’Inter. In difesa e in mediana manderà in campo gli stessi uomini che hanno affrontato la Lazio settimana scorsa, mentre davanti è pronta una piccola rivoluzione. A causa della squalifica di Krsticic, Eder è pronto a sostituirlo, mentre la punta sarà Gabbiadini che verrà rimpiazzato da Soriano sulla trequarti d’attacco.

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, J. Jesus; Jonathan, Taider, Cambiasso, Alvarez, Zanetti; Guarin; Palacio.


Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi, Gastaldello, Costa; Palombo, Obiang; Eder, Soriano, Wszolek; Gabbiadini.

mercoledì 27 novembre 2013

Saranno famosi: Andrea Palazzi.

Palazzi, mediano classe '96.
Quest'oggi, per la nostra rubrica settimanale sui giovani talenti nerazzurri, ci dedichiamo ad Andrea Palazzi.

Dall'età di 7 anni all'Inter.- Si può senza dubbio affermare che Andrea Palazzi, centrocampista classe '96, sia cresciuto nell'Inter. Andrea inizia a giocare nei Pulcini nerazzurri quando aveva 7 anni, dopo che aveva cominciato ad affacciarsi al calcio nella società del suo quartiere, l'Afforese. Il cambio di maglia non è stato certamente traumatico, almeno geograficamente parlando: Affori si trova nelle vicinanze di Interello, sede delle giovanili nerazzurre. Andrea è uno dei pochi ragazzi ad essere stato confermato ininterrottamente dai Pulcini alla Primavera, non essendo mai andato in prestito in altre società. Nella stagione 2012-13 diventa capitano degli Allievi allenati da Cerrone, mister che lo ha già fatto giocare 4 partite nella Primavera. Il mese scorso è stato convocato da mister Zoratto al Mondiale Under17, dopo che l'anno scorso aveva partecipato anche all'Europeo di categoria.

Ricorda De Rossi e Cambiasso.- Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, Andrea è un centrocampista centrale dalla grande corsa e dall'ottima visione di gioco. Offre alla sua squadra prestazioni generose e di qualità. Assomiglia quindi a De Rossi e Cambiasso, ma ovviamente nessuno è il clone di altri, quindi aspettiamo col tempo di scoprire meglio le sue qualità con la maglia della Primavera nerazzurra.

Fonte: Guerin Sportivo

Augurando ad Andrea una bella e lunga carriera in maglia nerazzurra, vi salutiamo e vi diamo appuntamento alla prossima volta! Non dimenticate le nostre analisi su Dimarco, Duncan, Belloni, Mbaye, Bonazzoli, Ventre, Knudsen, Olsen, Donkor, Tassi, Capello

lunedì 25 novembre 2013

Bologna-Inter 1-1: le pagelle. Taider, ma che combini?

Fredy Guarin, centrocampista colombiano dell'Inter.
Bologna-Inter 1-1.- Partita strana quella tra felsinei e nerazzurri. Il Bologna si rende pericoloso solo 2 volte in tutta la partita: al 12° del primo tempo quando Kone trafigge Handanovic e nella ripresa quando Bianchi si inventa un tiro al volo da 30 metri. L'Inter, dopo aver letteralmente regalato il vantaggio ai padroni di casa, crea occasioni da gol a valanga, ma la palla, facendo eccezione per il gol di Jonathan, non vuole proprio entrare. Da segnalare: la traversa su punizione di Guarin, il gol sbagliato da Palacio a tu per tu con Curci, l'azione nella quale Pereira prima e Taider poi non riescono a segnare a pochi metri dalla porta, la grande parata di Curci su Guarin (che aveva già sbagliato un gol clamoroso) e la traversa finale di Juan Jesus. E' mancato solo il gol, la vittoria sarebbe stata più che meritata.

Pagelle Inter (3-5-1-1):

Handanovic 6,5 Viene trafitto da Kone, che si trova solo davanti a lui. Poi non tocca un pallone fino alla bella parata sul tiro dalla distanza di Bianchi.

Campagnaro 6 Hugo rientra dall'infortunio e dimostra sempre una certa autorità, anche se la lunga assenza pesa ancora sul suo rendimento (dall'85° Belfodil s.v.).

Rolando 6,5 Sempre sicuro in fase difensiva e pericoloso in quella offensiva, come quando impegna Curci con un bel colpo di testa su calcio d'angolo.

Juan Jesus 6,5 La traversa colpita ad un minuto dalla fine grida ancora vendetta, sarebbe stato il colpo del k.o. per il Bologna. In difesa si fa trovare preparato.

Jonathan 7 Nel primo tempo non compie azioni degne di nota, poi il fortunato gol (tiro dal limite deviato in porta dalla difesa rossoblu) al 51° minuto lo esaltano e comincia a martellare sulla fascia destra.

Taider 4,5 Sciagurato. Si fa ammonire dopo 2 minuti per un fallaccio e dopo altri 10 minuti perde una palla banale da cui nasce il contropiede del gol di Kone. In occasione del gol del Bologna avrebbe meritato l'espulsione per doppia ammonizione, in quanto ha trattenuto per la maglia un avversario. Sente troppo la partita, come se avesse il dente avvelenato contro la squadra che l'ha lanciato sul palcoscenico della Serie A e che l'ha venduto senza opporsi ad una "big" (dal 56° Kovacic 5 Decide di prendere parte alla nuova puntata di "Chi l'ha visto?". Entra svogliato e trotterella per il campo.).

Cambiasso 6 Buona prestazione in mezzo al campo, dirige la manovra nerazzurra senza troppi affanni.

Alvarez 6 Meno brillante di altre volte, sembra un po' giù di forma. Comunque l'impegno e la classe si vedono sempre.

Nagatomo s.v. Gioca una ventina di minuti, poi si fa male al polpaccio (dal 24° Pereira 4,5 L'impegno c'è, il problema è che non sa giocare a calcio, è proprio scarso. Si è vista gente con i piedi peggiori dei suoi vincere un Mondiale, ma l'uruguaiano difetta dell'intelligenza calcistica. Lo dico con dispiacere, ma lo dico: non meriti la maglia dell'Inter!).

Guarin 5,5 Corre molto ed è sempre nel vivo del gioco, ma quando riceve palla le sue scelte sono discutibili: o tira da casa sua o si intestardisce in dribbling complicati anche per Messi. Va vicino al gol almeno 3 volte: colpisce la traversa su punizione, Curci para egregiamente un suo diagonale e tira incredibilmente alto un pallone non difficile da spedire in porta.

Palacio 6 Non è colpa sua se gioca da solo tra i 3/5 difensori del Bologna, cerca di sostenere lui tutto l'attacco. E' vero, spreca un paio di occasioni nitide, ma corre e si impegna per 3.

All. Mazzarri 6 Contro il Bologna si doveva vincere, ma una disattenzione di Taider è costata cara, anzi carissima. Comunque la squadra c'è, corre, gioca, lotta, crea azioni da gol, ma serve sempre una prima punta da affiancare a Palacio.

Bologna-Inter: la moviola.

Ciao a tutti! Eccovi la nostra moviola di Bologna-Inter 1 a 1. Partita ricca di emozioni (e sfortuna), ha anche suscitato proteste da ambo i lati per la direzione arbitrale, non certo eccelsa, soprattutto nel primo tempo dove ci sono stati molti episodi da rivedere.

Primo Tempo:
2' Pronti via e subito l'ex Bologna Taider si fa ammonire per un'entrata su Morleo. Il cronometro non segna nemmeno i due minuti, ma il fallo c'è tutto e anche il cartellino giallo.
12' Taider perde un pallone assurdo a centrocampo, nel tentativo di recuperarlo il giocatore algerino strattona Perez (meritandosi dunque il secondo giallo e l'espulsione) ma l'arbitro concede il vantaggio, che si concretizza portando al gol di Konè. Diamanti viene anche ammonito per proteste nel chiedere a Banti il secondo giallo per Taider. Nel regolamento dell'A. I. A. c'è un riferimento al vantaggio assegnato su chiare occasioni da gol nelle quali, se l'azione si conclude con il gol, il giocatore meritevole di cartellino rosso diretto riceve solo un'ammonizione, ma non viene trattato il caso in cui il giocatore reo del fallo meriti il semplice cartellino giallo (PDF originale dell'A. I. A., pagina 134). Cosa doveva fare allora l'arbitro? Interrompere il gioco subito (l'occasione da gol non era poi così chiara) ed espellere Taider.
35' Ammonito anche Morleo che restituisce la "cortesia" commettendo un brutto fallo su Taider.
38' Konè entra in gioco pericoloso su Guarin (il piede è a martello), portandogli via il pallone in tackle. Il greco viene ammonito per proteste troppo veementi ma da regolamento il fallo c'è.
39' Antonsson spinge Guarin in area che protesta timidamente invocando il rigore. Il contatto c'è ma è troppo leggero per poter concedere il penalty.
44' Prima Pereira poi Taider riescono della difficile "impresa" di sbagliare per due volte a porta sguarnita, Taider è però in offside quando conclude a rete (un difensore rossoblu è sulla linea di porta ma l'algerino è oltre Curci al momento del passaggio di Pereira).

Secondo Tempo:
63' Alvarez lotta al limite dell'area con la palla che, carambolando, arriva a Guarin che conclude a rete, guadagnandosi un corner. Curci, chiedendo l'offside del colombiano, protesta tantissimo ricevendo un cartellino giallo. In realtà la palla probabilmente è stata toccata da Diamanti e non da Alvarez prima di giungere a Guarin e, in ogni caso, Sorensen devia leggermente la sfera nel tentativo di intercettare il passaggio rimettendo quindi in gioco il colombiano, secondo il nuovo regolamento sul fuorigioco.
90' Scandalosi i due minuti di recupero concessi da Banti: oltre ai 5 cambi effettuati nel secondo tempo, dal trentesimo minuto il gioco è stata molto spezzettato a causa delle innumerevoli perdite di tempo messe in atto dai giocatori del Bologna (sia Morleo che Perez si sono fermati due volte per crampi in mezzo al campo). I minuti di recupero dovevano essere almeno 4.

domenica 24 novembre 2013

Bologna-Inter: presentazione del match e probabili formazioni

Campagnaro è nuovamente disponibile
Il posticipo della 13° giornata di serie A vedrà l'Inter ospite del Bologna allo stadio Dall'Ara. La squadra di casa ha fino a questo momento raccolto pochi punti, in relazione al potenziale offerto da ottimi giocatori sui quali spicca certamente la figura di Alessandro Diamanti. Pioli è stato già messo in discussione dopo le ultime uscite, un pari in casa con il fanalino di coda Chievo e la sconfitta a Bergamo. La squadra nerazzurra è alla sua prima uscita ufficiale dopo il cambio societario e dunque questa partita ha anche un grande valore simbolico. Proprio grazie all'ex Cassano, Mazzarri ha l'occasione di salutare il nuovo proprietario con un grande regalo. Sappiamo quanto per Thohir e per il brand Inter sia importante l'accesso alla Champions League: vincendo questa sera, l'Inter raggiungerebbe al terzo posto il Napoli. Serve dunque un segnale importante, per auspicare un futuro vincente.

Casa Bologna- Pioli ha recuperato, dopo la sosta, due preziosi tasselli quali Natali e Cech, tuttavia non si conosce a fondo lo stato della loro preparazione e quanti minuti abbiano nelle gambe. Lo stesso allenatore ha svelato in conferenza stampa che non ha intenzione di rischiare tutti dal primo minuto. In questo caso Garics potrebbe ancora scalare nel terzetto difensivo lasciando spazio a Crespo come esterno a centrocampo. Scontata la squalifica, Pazienza torna titolare e sarà affiancato con ogni probabilità da Krhin, visto che Perez era presente mercoledì a Montevideo e pur non avendo giocato, è reduce da un lungo viaggio. Davanti è tutto confermato, mentre in porta dovrebbe giocare sempre Curci, nonostante sia stato duramente contestato dai tifosi e dalla stampa.

Casa Inter- Torna finalmente a disposizione Hugo Campagnaro, che guiderà la difesa accanto a Rolando e Juan Jesus. A centrocampo c'è sempre il ballottaggio tra Taider, che sembra favorito, e Kovacic (voci lo danno come partente al prossimo Slalom speciale di Zagabria il prossimo 6 gennaio - VIDEO). In attacco sono ancora out sia Icardi che Milito, con Belfodil non al 100%, spazio al solito Palacio.


BOLOGNA (3-4-2-1): Curci; Garics, Antonsson, Sorensen; Crespo, Pazienza, Khrin, Morleo; Kone, Diamanti; Cristaldo.

INTER (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonahan, Taider, Cambiasso, Alvarez, Nagatomo; Guarin; Palacio.

martedì 12 novembre 2013

Lavagna Tattica (n°9)

Ciao a tutti! Eccoci con il nono numero della nostra rubrica settimanale che analizza le tattiche della nostra Inter, completando la disamina con riferimenti alle più recenti prestazioni. Mazzarri è molto deciso a puntare con forza sull'ormai celebre 3-5-1-1, pronto a passare alle due punte pure secondo necessità. Gli infortuni di Milito e Icardi hanno sicuramente spinto l'allenatore livornese ancora di più a utilizzare questo modulo.

FASE DIFENSIVA
Da salvare: La difesa interista funziona sicuramente meglio rispetto all'anno scorso anche se a volte mostra troppa sicurezza (nonostante la qualità tecnica non eccelsa non ci dia tutta questa tranquillità). Mazzarri ha sicuramente svolto un ottimo lavoro "educativo": gli esterni coprono, il centrocampo crea un muro difficilmente valicabile dagli attacchi avversari (il tutto orchestrato da un Cambiasso magistrale) e i difensori sono molto presenti, soprattutto sulle palle alte dove riusciamo sempre a dire la nostra (sta pagando lo spostamento di Ranocchia dal centro al centro destra della difesa a tre). Contro il Livorno ha funzionato tutto questo: non sono state concesse vere palle gol nell'arco dei 90 minuti e la difesa è stata molto brava sia ad arginare un attaccante molto forte fisicamente come  Paulinho, spesso servito con lanci lunghi, che a chiudere tutti gli spazi al centrocampo granata, rendendogli difficile il giro palla.
Da migliorare: Serve un po' più attenzione in campo, sia sulla concentrazione che, soprattutto, riguardo i cartellini: prendere ammonizioni totalmente evitabili come quelle di Ranocchia, Samuel e Rolando alla lunga potrebbe creare problemi (considerando anche la "propensione" al cartellino giallo di Juan Jesus, squalificato contro il Livorno). Per ora rimangano solo le molte note positive.

FASE OFFENSIVA
Da salvare: Nonostante la presenza del solo Palacio in avanti come punta "vera", la manovra dell'Inter sembra molto fluida e varia. Funziona ottimamente, perlomeno in casa, l'apporto offensivo degli esterni (contro il Livorno però più quantità che qualità). L'Inter, come tutte le squadre di Mazzarri, ha la sua forza nel contropiede, davvero letale se manovrato da giocatori come Alvarez, Palacio e Guarin e per funzionare così bene è fondamentale un pressing alto e costante, proprio come quello tenuto dalla nostra squadra (anche se, contro il Livorno, non ha dato i frutti sperati).
Da migliorare: Come detto l'Inter fa fatica a imporre il proprio gioco, soprattutto con squadre chiuse, di cui la Serie A è piena. Le due punte sicuramente potrebbero servire (attendiamo le mosse di Mazzarri quando recupereranno Icardi e Milito) ma è tutta la fase che deve essere più incisiva. Secondo noi potrebbe essere importante un utilizzo più massiccio di Kovacic, l'unico capace di guizzi come quello che ha portato al gol di Nagatomo. Staremo a vedere!

domenica 10 novembre 2013

Inter-Livorno: la moviola.

Ciao a tutti, dopo le pagelle, eccovi la nostra moviola di Inter-Livorno 2 a 0. Partita avarissima di emozioni, ha però scaldato i cuori nerazzurri sia con la grande celebrazione per Moratti, che con il rientro in campo, a quasi duecento giorni dall'infortunio, dell'eterno capitano Javier Zanetti.

Primo Tempo:
22' Alvarez controlla al limite dell'area ma viene falciato da dietro da Duncan, Peruzzo non interviene: era punizione dal limite e giallo per il ghanese.
25' Ammonito giustamente Duncan per una brutta entrata da tergo su Taider.
32' Fallo -inutile- di Ranocchia su Duncan a centrocampo, altro cartellino giallo corretto. Era diffidato, salterà il Bologna.
33' Ammonito anche Samuel per un blocco su Mbaye. Il cartellino forse è un po' eccessivo: a palla molto lontana Samuel, nel tentativo di contrastare il giocatore del Livorno, scivola involontariamente, finendogli addosso.
43' Timide proteste di Nagatomo per un contatto in area con Mbaye ma il giocatore granata non commette un'irregolarità tale da concedere il penalty.
45' Proteste invece molto più giustificate per un contatto in area fra Palacio e Luci, con l'argentino che viene colpito irregolarmente sul piede al momento del tiro: era calcio di rigore.

Secondo Tempo:
57' Paulinho si gira bene al limite dell'area contrastato da Ranocchia. Il brasiliano va a terra ma, anche qui, il direttore di gare lascia correre. Peruzzo sbaglia ancora: c'è il tocco netto (con il ginocchio sinistro) del giocatore dell'Inter sul brasiliano e dunque il penalty.
73' Ammonito Paulinho, un po' fiscalmente, per un tocco di mano al limite dell'area interista. Anche lui era diffidato, salterà la Juventus.
83' Giallo anche per Schiattarella per un fallo a centrocampo.
93' Ammonito, molto oltre il tempo di recupero, Rolando per un fallo da dietro su Paulinho, l'arbitro poteva evitare, fischiando la fine del match.

Inter-Livorno 2-0: le pagelle. Bentornato Capitano!

Capitan Zanetti, ritorna in campo dopo l'infortunio.
Inter-Livorno 2-0.- Partita abbastanza noiosa, poche emozioni, ma 3 importantissimi punti conquistati. L'Inter si porta in vantaggio nel primo tempo grazie ad una papera del giovane portiere amaranto Bardi, che devia nella sua porta un cross di Jonathan. Ripresa in affanno fisico per gli uomini di Mazzarri, che però riescono a segnare al 91° con Nagatomo, innescato da un bell'assist di Kovacic. 2 note liete, anzi "lietissime": lo striscione della Curva Nord per il presidente Moratti con successivo coro "C'è solo un presidente!", poi il ritorno in campo di Capitan Zanetti, che ha mandato in delirio tutto lo stadio.

Pagelle Inter:

Handanovic 6 Mai impegnato in parate, fa buon lavoro sui cross degli esterni livornesi.

Ranocchia 6 Buona partita del difensore ex Bari, anche se rischia il rigore su Paulinho e si becca un giallo evitabilissimo, che gli farà saltare la prossima partita.

Rolando 6,5 Nessuna paura di prendersi le responsabilità, si disimpegna con "calma olimpica". Attento nelle chiusure.

Samuel 6,5 Ha piedi non eccelsi, che lo costringono a rinvii sugli spalti, ma quando si parla di difendere pochi sono ancora meglio di lui.

Jonathan 6,5 E' suo il cross che, complice una papera di Bardi, si infila nella porta toscana. Buona prova sulla fascia, chiude con i crampi.

Taider 5 Partita strana quella dell'algerino: inizia piuttosto bene, pressando come un dannato e mettendo un cross pericoloso in mezzo all'area. Poi però si eclissa, correndo come un ossesso, ma completamente a vuoto (dall'82° Zanetti 10 Ritorna in campo dopo il grave infortunio patito al tendine d'achille e lo stadio impazzisce. Meritata standing ovation per uno dei più grandi della storia dell'Inter. Tra parentesi, il secondo gol è in gran parte merito suo.).

Cambiasso 6,5 L'unico dei centrocampisti centrali nerazzurri ad avere un po' di lucidità in questa gara, geometra in mezzo a muratori.

Alvarez 5,5 Colpito subito duro dal centrocampo amaranto, tenta di riprendersi ma non è partita. Gara incolore, ma dopo tante grandi prestazioni ci può stare (dal 58° Kovacic 6,5 L'assist per il gol di Nagatomo è qualcosa di eccezionale.).

Nagatomo 6 Gioca peggio di Mbaye, che spesso lo mette in difficoltà. Meglio nella ripresa, nella quale trova il gol del 2-0 finale.

Guarin 5,5 In appoggio a Palacio fatica e si vede, non è proprio il suo ruolo. Mai pericoloso e spesso impreciso (dal 71° Belfodil 5 Purtoppo sbaglia tutto ciò che può sbagliare e non aiuta la squadra.).

Palacio 6 Prestazione di sacrificio per "el trenza": è lasciato da solo tra i centrali livornesi, ma il l'impegno non manca mai neanche al 90°, quando fa il terzino mentre Jonathan è fuori dal campo per crampi.

All. Mazzarri 6 La vittoria è arrivata ed è questa la cosa più importante. La squadra però ha giocato veramente male!